L’ANTICA CHIESA DEI MISTERI

C'era una volta…,

si potrebbe iniziare come in una favola il racconto di quella che fu la prima sede dei Sacri gruppi dei Misteri, soltanto che nelle favole vi è sempre un lieto fine, qui esattamente l'opposto.

La chiesa di San Michele era posta nell'antico "Quartiere di Mezzo", nella zona del Consolato di Francia compresa a nord nella via San Michele, a est con la proprietà D'Alì, a sud con l'attuale corso Italia, a ovest con la zona attualmente occupata dall' Istituto Tecnico Commerciale.

Si presume che la chiesa esistesse sin dal 1436 e ciò lo si può dedurre dal rilievo in tufo raffigurante San Michele, oggi collocato nell'androne del Palazzo Vescovile.

La chiesa, in stile rinascimentale, presentava per la prima volta a Trapani una volta a cupola, secondo la tecnica arabo-bizantina.

L' ingresso, preceduto da un cortile era ubicato ad ovest, nella via San Michele; entrando a sinistra vi era una cappella con la statua in marmo bianco dell'Arcangelo.   

Le dimensioni della chiesa erano alquanto ridotte, 6 metri di larghezza e 12 di lunghezza, a nord vi era un cortile dove , per comodità della Confraternita di San Michele Arcangelo e per rendere indipendente l'accesso ala chiesa dai vicini locali , venne in seguito aperta una porta corrispondente ad un'altra che immetteva all'oratorio, formando in tal modo l'idea di un'unica grande costruzione.

Tale oratorio venne costruito in ragione del progressivo aumento dei gruppi dei Misteri e fu costruito con il ricavato delle vendite dei beni della Confraternita. 

Il progetto venne affidato all' architetto Giovanni Biagio Amico. I lavori iniziati nel 1712 e conclusi nel 1749, interessarono la parte a sud  con la costruzione di un Oratorio di metri 15 x 11 a forma di ferro di cavallo. 

Per meglio conservare i Sacri Gruppi dei Misteri si costruirono delle cappelle protette da vetri.

Furono concesse alle maestranze o con gli stessi atti di concessione dei gruppi o con provvedimenti separati.

Le cappelle non vedevano però i gruppi collocati secondo l'ordine cronologico degli eventi evangelici, bensì in base alle dimensioni dei " Misteri " e degli atti di concessione. 

Infatti, nel nuovo oratorio, trovarono ospitalità 15 gruppi e si lasciarono nella chiesa originaria, per motivi di culto, l'Addolorata e l'Urna e sempre nella,prima chiesa si ricavarono successivamente altre nicchie per gli ultimi tre gruppi concessi in affidamento alle maestranze ( Hanna, Sentenza ed Erode ).

Una delle nicchie dove si ospitavano i sacri gruppiE i " Misteri " rimasero lì fino al 6 aprile 1943, quando un violento bombardamento colpì le parti settentrionali e occidentali della chiesa. I danni furono notevoli e alcuni gruppi furono praticamente distrutti o gravemente danneggiati. Ma le condizioni della chiesa non avrebbero impedito un suo recupero; nel 1959 si decise di completare l'opera di…distruzione e così il Comune vendette il terreno per favorire l'apertura di una nuova strada, il corso Italia e in via Cusenza, – località Casa Santa – su progetto dell' Ing. Antonino Borruso,venne costruita una nuova chiesa dedicata a San Michele Arcangelo.

 

Il 15 dicembre 1956 la rivista " TRAPANI " edita dalla Provincia, pubblica un articolo del Prof. Vincenzo Scuderi dedicato alla Chiesa di San Michele.

Tenendo ferma la distinzione tra la chiesa e l'oratorio costruito posteriormente alla stesa e adibito a sede dei Sacri gruppi dei Misteri, il servizio corredato dalle foto scattate dallo steso autore e che vengono pubblicate in questa pagina, descrive quell'edificio considerato un inedito del Rinascimento trapanese.

Scuderi, approfittando del fatto che i bombardamenti hanno liberato l'edifico dalle sovrastrutture barocche invita le autorità competenti ad intervenire affinché " …l'abbandono, ovviamente, significa chiusura, ignoranza del cittadino, turista o studioso, progressivo danno materiale, pericolo di perdita."

Segue un'accurata valutazione della storia e della struttura artistica dell'edificio e amaramente Scuderi conclude il suo intervento "..Ora che la guerra l'ha restituito perché non conserviamo e valorizziamo San Michele ? "

 

Appena tre anni dopo, l'appello del Prof.Scuderi fu irrimediabilmente distrutto dalle ruspe della modernità, al posto dell'inedito barocco trapanese si preferì il Corso Italia.

 

Alcuni resti dell'antico luogo di culto sono oggi collocati nella nuova chiesa di San Michele, eretta nel 1952, in località casa Santa – Erice.

 La disposizione dei gruppi all'interno della chiesa

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