LE PALME D’ORO

Nino Plaja

Nino Plaja

PACECO – I casi sono due: o quella signora che nel corso della propria campagna per la rielezione a presidente della provincia non capiva nulla quando affermava “Trapani, provincia naturale delle palme”, ovvero porta sfiga. Dopo la filiera di palme piantate dalla preside Adamo sulla Litoranea Nord di Trapani e che per il loro triste aspetto ben si adattano alla struttura, il cimitero, che si trova proprio di fronte loro; …

dopo il caso di quelle dieci palme regalate da un cittadino di Trapani che voleva liberare il proprio terreno da quell’ingombro e che il sindaco Fazio ha ripiantato al “modico” costo di diecimila euro, ed anch’esse già morte, sepolte e sostituite da altre palme (che faranno la stessa fine?), si viene a conoscenza di un nuovo e forse più eclatante caso di “amore cieco” per le palme.

In quel di Paceco, la ciurma guidata dal capitano Plaja, ebbe a ritenere che una palma di proprietà comunale e che, tranquilla e regale, dai suoi otto metri d’altezza, osservava i ragazzi entrare alla scuola media statale di via Nausicaa, dovesse far meglio figura nella piazzetta Vittorio Veneto (conosciuta come ‘o birillo). Il capitano Plaja aggiunse – a motivare la propria decisione (determina 69 del 27 ottobre 2003) – che le radici di quella palma stavano “arrecando notevoli danni … al piazzale pavimentato” della scuola “adibito a campo di pallacanestro” (possibile?).

Fatta la necessaria stima (da chi?) del servizio di espianto e reimpianto della palma il sindaco Plaja assegnò l’incarico alla ditta specializzata in “avvolgibili e cornici per quadri” (come si legge sulle pagine gialle!) Giacomo Spada di via del Legno, 86 – Trapani. Costo totale della prestazione ben 4.338,24 euro. Pare che con la stessa cifra si sarebbe potuto comprare una palma nuova e non solo reimpiantarne una propria.

A giustificazione della propria scelta il capitano, nella determina, aggiunse che “non è opportuno, per l’espletamento del servizio, rivolgersi ad altre ditte, in quanto le stesse dovrebbero intervenire in un cantiere già avviato, con possibili problemi di tensione tra la stessa e la ditta già presente”.

In effetti, al costo di circa 7.000 euro la ditta Spada aveva avuto incarico (del. 118 del 1 agosto 2002) di svolgere dei lavori di “manutenzione ordinaria e straordinaria delle vie interne di Paceco”.

Ma il nuovo incarico sarebbe stato illegittimo, dichiara il consigliere d’opposizione Mimmo Graceffa in una nota, inviata lo scorso 12 novembre, all’assessorato regionale agli Enti locali, al Prefetto ed alla Procura della Repubblica, in quanto la variante avrebbe superato il valore del 20% del lavoro principale. Plaja, quindi, avrebbe dovuto indire una nuova e regolare trattativa privata anziché assegnare l’incarico direttamente alla ditta Spada.

Lasciamo alla Giustizia eventualmente perseguire chi avesse violato le norme sugli appalti e torniamo alla palma. Che fine ha fatto quella palma costata ben 4.338,24 euro? Forse non occorrerà un’autopsia per “verificare se l’albero di palma è realmente morta”, al lettore, per sapere la fine della palma e dei soldi del Comune basta osservare la foto pubblicata …

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