Lenin l’aveva anticipato: Solo la Dittatura del Proletariato può liberarci dall’oppressione

Vladimir Lenin
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Trapani, 15 febbraio 2015 – «La borghesia è costretta a fare l’ipocrita e a chiamare “potere di tutto il popolo” o democrazia in generale o democrazia pura la repubblica democratica (borghese), che è di fatto la dittatura della borghesia, la dittatura degli sfruttatori sulle masse lavoratrici», scriveva, proprio cent’anni fa, nel 1918, un grande uomo politico, Vladimir Lenin, nel suo “Democrazia e Dittatura”.

La Democrazia non è un qualcosa che si coniuga appena con le Elezioni. Anche Saddam Hussein (eletto presidente dell’Iraq nel 2002 col 100% dei suffragi, come ricorda il “Corriere della Sera”) svolgeva le elezioni, ma nessuno di voi crede che in quel Paese vi fosse instaurato un “Regime democratico”.

Per essere “democratiche” le elezioni abbisognano di una componente essenziale. Non è neanche il sistema elettorale, lo sbarramento al 3% o al 5%, il premio di maggioranza ecc a rappresentare tale componente.

E’ la “par condicio”! E’ attribuire a tutti i soggetti politici del Paese, gli stessi mezzi finanziari e gli stessi spazi per propagandare il proprio progetto e i propri rappresentanti.

Vladimir Lenin
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Spiegava ancora Lenin:

«Cercano di far credere agli operai che le attuali elezioni (…) si svolgono “democraticamente”. E’ una menzogna, perché i capitalisti, gli sfruttatori, i grandi proprietari fondiari e gli speculatori detengono di fatto i nove decimi delle migliori sale di riunione, i nove decimi delle provviste di carta, delle tipografie, ecc. L’operaio nelle città, il salariato agricolo e il giornaliero nelle campagne sono di fatto estraniati dalla democrazia».

«L’odierna “libertà di riunione e di stampa” nella repubblica “democratica” (democratica borghese) tedesca è una menzogna e un’ipocrisia, perché è di fatto la libertà per i ricchi di comprare e corrompere la stampa, la libertà per i ricchi di intossicare il popolo con le menzogne dei giornali borghesi … ».

Cent’anni dopo il pensiero di Lenin è attuale, cent’anni dopo nulla è cambiato!

La Borghesia, il Capitalista, non ha, non ha mai avuto, non avrà mai interesse a concedere la “par condicio”, ridurrebbe il proprio Potere di influenzare in maniera determinante l’esito del voto (democratico). Gli spazi sui media “mainstream” sono limitati ai Partiti di Regime. Le voci del dissenso sono messe a tacere (Leggi in proposito: RSF: La Libertà di Espressione in Italia? Censurata dalle querele)!

Quale la soluzione, allora? Lenin era netto: «Mentre i piccoli proprietari restano inevitabilmente dei sognatori esitanti, impotenti e sciocchi, che fantasticano di una democrazia “pura”, cioè di una democrazia che sta al di fuori o al di sopra delle classi …. soltanto la dittatura della classe oppressa permette di uscire da una società nella quale una classe ne opprime un’altra».

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