Lettera Aperta a Savona, Grignano e Brillante

TRAPANI, 4 NOV – Chiuso il Congresso del Circolo PD di Trapani, chiuso il Contro-Congresso della minoranza, giocate tutte le carte dei vari gruppi e gruppetti, strumentalizzati i compagni ai giochetti dell’uno e dell’altro, chiamati al voto amici o intere famiglie, contate tessere e votanti (107 a 412), si spera che il Partito Democratico trovi una “sintesi” e torni a ragionare in termini di politica, a Trapani.

Un Partito si valuta in idee e in numeri.

I numeri, è chiaro, sono dalla parte di Piero Savona & Soci. La minoranza deve accettarlo. Non foss’altro che tutti e tre i consiglieri comunali erano tutti da una parte. Dall’altra persone che non hanno sufficiente seguito elettorale. Che in politica conta. Il mancato “quorum” della lista “Trapani democratica”, quella più vicina alla Rocca, alle ultime comunali è un dato incontrovertibile.

La minoranza, Rocca & Daidone (o dovremmo dire Tranchida?), deve riconoscere la propria sconfitta politica. Non può ancora arroccarsi. Non può nascondersi dietro il dito del “io sono onesto, tutti gli alti no”. La democrazia è, anche , questo.

Tocca alla maggioranza, a Brillante, la guida del Partito, che, comunque, lui, ha promesso come “collegiale”.

Ogni giorno perso è un giorno perso per la soluzione dei problemi della Città. Non c’è più tempo da perdere.

L’idea di un secondo Circolo è perdente. Ci troveremmo in riunioni di gruppettari. Non si lavorerebbe per un Progetto di sintesi, si consegnerebbe la Città, ancora una volta, alle Destre (ed al loro progetto di Città, che è diverso dal nostro, o no?). Le soluzioni tecniche per coinvolgere la minoranza ci sono, basta essere solo un poco creativi e, soprattutto, volerlo. Intanto basta con gli attacchi. Da entrambe le parti.

Ma democrazia è anche che la maggioranza riconosca l’esistenza di una, o più, minoranze; s’è contata, vale il 20% del Partito. Ci si confronti con questa minoranza, e si ascoltino idee e suggerimenti, di tutti, d’iscritti e non, d’amici e nemici, li si valutino, li si adottino quando ritenuto valido. O si medi sulle iniziative, per rendere partecipi più soggetti. Ed allargare il consenso. In questo senso, il ruolo di Grignano e Brillante deve essere di apertura, che non vuol dire debolezza, anzi proprio il contrario.

Bisogna subito, prima delle Primarie nazionali, convocare un’Assemblea programmatica, per discutere, non più di poltrone, ma le varie idee di Trapani, che hanno tanto la minoranza del PD, quando eventuali associazioni o altri movimenti politici interessati a confrontarsi.

Solo così, andando sui temi, sui problemi, su “quale Trapani vogliamo”, e sulle soluzioni, è possibile costruire un Progetto aggregante che, quando non ci sarà più Vito Damiano, potrà avere forze e numeri per subentrare.

Ed i temi, di certo, non mancano, tanto quelli di “Idea” di Città, quanto quelli dei problemi più contingenti.

Chi deve caricarsi sulle spalle l’aeroporto e come? Come rendere la città più apprezzabile ai turisti e come renderla più vivibile per i cittadini? Come renderla a misura di bambino? Come sostenere l’economia ed il lavoro? Come recuperare la credibilità della classe politica, come rinnovarla, come allargare la partecipazione? Come combattere corruzione e clientelismo? Come evitare, in sostanza, che i nostri migliori giovani lascino la città per altri lidi nazionali o esteri?

Di questo vogliamo sentire parlare, di questo vogliamo dibattere.

Ma entrando nel merito delle soluzioni e non limitandosi ad un mero elenco da “libro dei sogni”.

Natale Salvo – “Per Un’Altra Città”.

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