Perché nasce il Partito Umanista a Trapani

Trapani, 16 gennaio 2007 – L’art. 49 della Costituzione recita «Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale».

LA SITUAZIONE POLITICA ATTUALE

Gli stessi Statuti dei Comuni – una mini-carta costituzionale locale – prevedono che tra gli obbiettivi fondamentali degli Enti vi sia quello di «Agevolare la partecipazione dei cittadini, singoli o associati, all’attività dell’Ente» (vedi ad es. art. 4 lettera k, Statuto Comune di Trapani).

Nella realtà dei fatti, specie a livello locale, accade invece che il singolo cittadino non sia chiamato ad alcuna forma di compartecipazione se non quella – una volta ogni cinque anni, coll’espressione del voto alle elezioni – di “delegare in bianco” un sindaco, un consigliere comunale.

LA SOLUZIONE PROPOSTA

La nascita di una “Casta” di politici di professione che, cioè, “vivono” delle indennità percepite tramite la politica e che quindi non hanno alcun interesse a permettere, tramite un virtuoso progetto di diffusione delle informazioni e ricambio eventuale della “classe dirigente”, si ritiene opportuno individuare un nuovo soggetto politico che raccolga semplici cittadini (la cosiddetta “società civile”) che hanno reale voglia di “partecipare allo sviluppo politico, sociale ed economico” del proprio territorio, della propria Città, della Comunità ove essi vivono.

Si è ritenuto, tuttavia, di non realizzare la “solita” Lista Civica perché si crede, per l’esperienza passata, che tali Liste hanno solo una valenza “elettorale”, di breve periodo, mentre, invece, si vuole “costruire” un soggetto (Partito) che voglia proporre un Programma di medio-lungo termine, ovvero quello di portare ad un maggiore crescita politica della Comunità, di sostenere una sempre più ampia conoscenza dei diritti, e dei doveri, una maggiore voglia di partecipare e non di delegare. Un Partito, inoltre, oltre a più o meno ampi obbiettivi amministrativi, si pone a confrontarsi con un’ideologia, con una filosofia di vita e di sviluppo.

Si è scelto quindi di “associarsi” ad un “nuovo” Partito. In realtà, il Partito Umanista, è presente nel mondo in 122 paesi e in Italia a Milano, Torino, Trieste, Roma e Palermo, ma ben si presenta per il fine sopra indicato, non esistendo la “casta” di professionisti che lo guidano.

Esso è “marcatamente di sinistra”, per le proprie posizioni politiche nazionali, ma contemporaneamente, non è, necessariamente, allineato allo pseudo-centrosinistra, nel senso che ha una posizione autonoma, volta a sostituire l’attuale forma di società con una nuova e diversa. La “rivoluzione” sarebbe pacifica e dovrebbe portare al superamento di “Valori” quale, soprattutto, il dio denaro.

I punti programmatici principali del Partito Umanista sono:

– L’essere umano come valore e preoccupazione centrale,
– L’affermazione dell’uguaglianza di tutti gli esseri umani,
– Il riconoscimento della diversità personale e culturale,
– Lo sviluppo della conoscenza al di là di ciò che viene accettato oggi come verità assoluta,
– L’affermazione della libertà di idee e di credenze,
– Il rifiuto di ogni tipo di violenza e di discriminazione.

Il pensiero umanista è stato ben definito da Silo.

Una delle idee pratiche del Movimento Umanista che più ci ha affascinato è quella del R.E.U., in sostanza delle vere e proprie “Banche del tempo”.

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