PROFESSIONE? ANTIMAFIA
“Il centro-destra, per la sua storia, non fa professione di antimafia, per noi l’antimafia non è un discorso di professione politica; purtroppo certo professionismo di antimafia è consono, è risaputo, la stampa ne parla, lo sappiamo tutti, appartiene al centro-sinistra, non appartiene al centro-destra … no, no noi facciamo forse professione della politica, ma di politica molto più con i piedi per terra, calati, guardiamo la realtà del territorio, attenzioniamo determinati valori…”. Così afferma Giuseppe Barbara, vice-presidente del Consiglio comunale di Trapani eletto nella lista di Forza Italia.
E’ il 27 ottobre 2005 ed in Consiglio comunale, a Trapani, si discute di Approvazione dello statuto del consorzio denominato “Consorzio Trapanese per la Legalità e lo Sviluppo” per la gestione in forma associata dei beni confiscati alla mafia nonché richiesta di ammissione del comune di Trapani.
Incurante delle occhiatacce dei colleghi e dello scarso pubblico, Peppe Barbara continua il suo intervento: “…volevo capire le motivazioni politiche che spingevano il nostro Comune e la nostra Amministrazione [ad aderire al Consorzio, NdR], perché vedo molti Comuni anche di altra, di Amministrazioni ben diverse dal punto di vista politico dalla nostra [di centro-sinistra, NdR] che hanno sottoscritto ed hanno aderito a questo”.
“Le premetto che io, da parte mia, sono favorevole a che le Amministrazioni comunali vanno ad accettare questi immobili, ma volevo capire quel che erano le finalità di questo organismo [il Consorzio che gestirebbe i beni confiscati alla mafia, a cui dovrebbe aderire il Comune di Trapani, NdR], anche soprattutto dal punto di vista politico, perché ci può essere una finalità politica di centro-destra ed una finalità politica di centro-sinistra”.
Sull’argomento è intervenuto Piero Savona (Margherita) cercando di riportare Barbara nel … seminato “rispetto le sue opinioni e sono sempre attento a quello che dice perché normalmente non parla a vanvera, però mi pare, mi viene difficile questa sera seguire il suo percorso mentale”.
Per poi proseguire “In quel consorzio ci sono Comuni di destra e di sinistra, perché evidentemente le iniziative che si sono portate avanti, quelle di utilizzare in termini produttivi, proficui e sociali beni confiscati alla mafia, credo che debbano essere valutate come un qualcosa che va al di sopra delle appartenenze”.
Per Savona, quindi, l’atteggiamento di Barbara “sarebbe una voler vedere una problematica cosi grossa da un’angolatura molto, ma molto, limitata”.
L’indomani, abbastanza colpiti e perplessi per quanto avevamo sentito, siamo andati a chiedere a Peppe Barbara, nella sede del Patronato da lui gestito, in via XXX Gennaio, spiegazioni sulle sue affermazioni.
“Io non ho votato a favore di quell’atto [come pure Di Bono e Bucaria di Nuova Sicilia] – ha esordito – perché dava una delega in bianco al Sindaco per aderire al Consorzio”.
“Io ribadisco sono favorevole alla confisca dei beni ai mafiosi condannati in via definitiva, perché la mafia pensa al business e quindi risulta giusto colpirla sul guadagno”.
“Tuttavia, quel Consorzio può essere un ennesima strumento elefantiaco, l’ennesimo carrozzone di sotto-governo”.
“Un Consorzio, peraltro, guidato da elementi di centro-sinistra. La nostra adesione permetterà a questi signori che lo gestiscono e manovrano di rafforzare l’apparato del centro-sinistra con l’affidamento della gestione dei beni a favore delle cooperative rosse”.
Non sappiamo se i “chiarimenti” di Peppe Barbara sono migliori delle “dichiarazioni” in Consiglio, le considerazioni le lasciamo ai lettori.