Programma 2017: La città che si muove

Il dato della presenza, e del movimento, in città di quasi 40.000 autovetture private fornisce già da solo il segnale del problema di congestione della mobilità che esiste in un territorio urbano la cui forma naturale già non aiuta.

Lo stato di fatto

Anche il dato della presenza, in oltre il 33% delle famiglie trapanesi, di più d’una autovettura rappresenta un segnale negativo. Una cattiva mobilità – anche con riguardo alla gestione dei flussi viari ed alla repressione degli illeciti – causa diversi esiti negativi: inquinamento acustico (clacson), inquinamento dell’aria, consumi di carburante e quindi spese per i cittadini, rischi per la sicurezza stradale, stress per gli stessi automobilisti.

Risulta ineludibile dirottare la mobilità privata verso il trasporto pubblico, ed incentivare quella alternativa (la mobilità pedonale o ciclabile).
Nel ricordare gli impegni presi dall’Italia, nel 2015, alla conferenza COP21 di Parigi in termini di riduzione dei consumi energetici (vedi carburante) e quindi del riscaldamento globale, in questa sede basta sottolineare che meno traffico equivale a maggiore qualità della vita.

Piano d’Azione

58) Al fine di garantire la prevenzione degli illeciti, la “percezione” da parte degli utenti della sicurezza stradale e la tutela della privacy, appare opportuno limitare gli strumenti di controllo elettronici e valorizzare, invece, la presenza fisica delle forze di Polizia locale tanto nel Centro storico quanto nei quartieri con la previsione di presidi fissi  e  mobili anche istituendo un apposito Reparto di “Guardiani della Pace” (Gardien de la Paix, in Francia o Belgio).

59) Per ridurre il rischio degli incidenti stradali che così tanti feriti e morti lasciano annualmente sulle nostre strade, occorre realizzare la mappatura degli incidenti stradali al fine d’individuare le aree a rischio e programmare interventi che risolvano le criticità individuate. (Con i suoi 4 morti e 686 feriti scaturiti dagli incidenti stradali 2013 Trapani è proporzionalmente il capoluogo più pericoloso in Sicilia).

60) Per garantire la fluidità del traffico veicolare oltre alla sicurezza, è necessario attuare una serie di interventi strutturali (segnaletica luminosa, spartitraffico di canalizzazione dei flussi, ecc.)  nelle vie che registrano una maggiore densità di traffico (M. Amari, Ten. Alberti, Salemi, Virgilio, Lungomare Dante Alighieri) e nelle frazioni (Marausa, Guarrato, Rilievo). Bisogna anche intervenire per azzerare i rischi connessi alla circolazione stradale davanti le scuole (Catalano-Magistrale, L. Artistico, Marconi, Nasi, Umberto).

61) Per garantire la salute e la tutela del consumatore si deve potenziare l’ attività ispettiva della Polizia Municipale, in raccordo con ASP e NAS, nei mercati e nelle attività alimentari (ristoranti, bar, panifici, pasticcerie).

62) Come prevede l’articolo 208 del Codice della Strada, occorre destinare una quota delle entrate derivanti dalle sanzioni stradali per finanziare progetti di potenziamento di servizi notturni di controllo e prevenzione contro la guida in stato di ebrezza o alterazione da droghe.

63) Al fine di offrire maggiori spazi d’incontro e socializzazione ai giovani e alle famiglie, e per rendere sostenibile la mobilità del Centro Storico di Trapani è necessario pensare alla riduzione del traffico automobilistico.

Il centro storico di Siena da oltre 60 anni è interdetto alla mobilità privata e non per questo le attività commerciali hanno subito danni in termini di fatturato.

Nell’ottica di un ampliamento concertato, nel lungo periodo, della zona pedonale va razionalizzata ed ampliata la ZTL – Zona a Traffico Limitato per soli residenti nell’intero Centro Storico assieme ad una “congestion charge” per i non residenti, previa individuazione di parcheggi esterni a servizio delle attività commerciali e dei consumatori.

Particolare attenzione va dedicata alla valorizzazione delle piazze (piazza Jolanda, Scarlatti, San Pietro, Nicolodi, sen. Pietro Grammatico, Martiri d’Ungheria).

In sostanza occorre cambiare stile di vita e spostare la mobilità da quella privata automobilistica a quella pubblica o su bici.

64) E’ necessario rendere più scorrevole il traffico sulla rotonda di Piazza Martiri d’Ungheria, razionalizzandone le corsie d’immissione ed i margini di curvatura.

65) Attivare l’Ufficio Tecnico del Traffico nel quale concentrare tutte le competenze in materia di mobilità, è necessario per semplificare i rapporti con l’utenza (privati, ATM, sindacati dei tassisti, associazioni pro bicicletta, ecc.) anche in tema di servizi accessori (passi carrabili, uso del suolo pubblico, segnalazione disservizi e soluzioni).

66) Per garantire un’attenta programmazione della mobilità ed assicurare un’adeguata partecipazione ai cittadini al processo decisionale, occorre prevedere l’immediato aggiornamento del Piano Urbano del Traffico, che la legge – art. 36 del Codice della Strada – impone con cadenza biennale e che invece è fermo al 2004, ed il suo superamento con la predisposizione del PUM, Piano Urbano della Mobilità, peraltro previsto dall’art. 22 della L. n. 340/2000. 

67) Per ordinare, fluidificare e rendere sicuro il traffico sull’asse viario del porto (viale Regina Elena-via Ammiraglio Staiti-via Giuseppe Palmeri-via Ilio) vanno realizzati:

– uno spartitraffico centrale che eviti “inversioni ad U” e le troppe “svolte a sinistra”;

– un marciapiede sul lato “a mare” ed una regolazione degli “attraversamenti pedonali” oggi disordinati;

– la previsione di sosta “parallela” e non “a spina di pesce”.

68) Per chi usa la bici per il tempo libero e per chi la usa per andare a scuola o al lavoro occorre redigere un progetto per la realizzazione di percorsi ciclabili urbani, protetti e sicuri e parcheggi per bici. Al riguardo le risorse devono derivare dalle entrate per sanzioni stradali, come prevede l’art. 208 del Codice della Strada.

Sulla via Fardella, è sufficiente ruotare i parcheggi, da obliqui a paralleli al marciapiede, per ricavare una sicura corsia per i ciclisti, fra auto in sosta e marciapiedi, senza nulla togliere, in centimetri, alla viabilità dell’importante arteria.

69) Per rendere il servizio trasparente ed economicamente vantaggioso per il Comune, si deve dare attuazione all’art. 354 del Regolamento di attuazione del Codice della Strada, ove si prevede che «il servizio di rimozione dei veicoli, ai sensidell’articolo 159 del C. d. S., può essere affidato in concessione biennale rinnovabile a soggetti in possesso della licenza di rimessa». In tale ottica si deve prevedere una concessione all’ATM del servizio carro attrezzi ovvero la messa a gara con bando europeo.

70) Al fine di evitare la pericolosa (per ciclisti, motociclisti ed altre autovetture) sosta a spina di pesce in via Amm. Staiti ed in via Fardella è indispensabile allinearla al marciapiedi, anche se ciò comporterà la ridurre numerica degli stalli a pagamento.

71) Nell’ottica di incentivare l’uso dei mezzi pubblici, e così decongestionare il traffico, è necessario adottare un nuovo “contratto di servizio” dell’ATM che preveda tariffe ridotte sugli abbonamenti per i giovani under 26, per i lavoratori e per gli anziani (in luogo dell’attuale e complesso sistema di contribuzione a carico dei Servizi Sociali a favore degli anziani) e nuove e più funzionali linee di trasporto.

72) Per offrire la maggiore qualità del servizio di mobilità pubblica, è utile:

– aggiornare la “Carta dei Servizi” dell’ATM;

– prevedere l’aumento e l’ammodernamento del parco veicoli di classe “Euro 6”, anche valutando veicoli di minori dimensioni;

– garantire il rispetto dei tempi programmati di attesa alle fermate;

– rendere comode ed accoglienti le fermate;

– garantire la pulizia degli autobus;

– assicurare salite comode in particolare per anziani e disabili.

73) Per offrire una effettiva nuova alternativa al trasporto privato, occorre potenziare il servizio taxi ed introdurre un servizio di taxi condiviso integrativo dell’attività dell’ATM (in particolare per le corse diseconomiche della domenica, della sera e delle fasce orarie di basso traffico).

74) A sostegno dell’attività turistica nel territorio, di fronte all’evidente depotenziamento in corso dell’aeroporto di Trapani, occorre entrare direttamente nell’azionariato di AIRGEST.

75) Al fine di rappresentare e tutelare gli interessi collettivi dell’intera Città, occorre individuare una rappresentanza “politica” dell’Amministrazione Civica nel comitato esecutivo della Autorità di Sistema Portuale, individuandola nella persona dell’assessore alla mobilità.

76) Per assicurare il rispetto della salute del decoro e della dignità umana, in particolare per i passeggeri in attesa dell’imbarco sugli aliscafi per le Isole Egadi, è necessario che la nuova Autorità Portuale assicuri la fruizione di una pertinente ed adeguata Stazione Marittima (fornita di climatizzazione, wi-fi, deposito bagagli, bagni).

77) Per garantire un ecologico “cordone” di collegamento coi vari mercati turistici e commerciali e ridurre l’impatto del trasporto privato su gomma, occorre stimolare l’azione degli Enti competenti per il ripristino e il potenziamento del trasporto su ferrovia. In particolare occorre:

– potenziare la tratta Trapani – Palermo (oggi pressoché inutilizzabile tanto per problemi contingenti – la frana di alcuni anni fa – quanto per problemi strutturali – il binario unico e i tempi di percorrenza);

– ripristinare la tratta Trapani – aeroporto di Punta Raisi;

– realizzare una bretella che colleghi l’aeroporto di Birgi alla linea ferroviaria Trapani-Marsala.

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