QUI HABET AURES AUDIENDI AUDIAT (*)

Natale Salvo

Da alcuni giorni ricevo, telefonicamente e tramite messaggi whatsapp, minacce ed avvertimenti. Il suggerimento insito in queste comunicazioni è quello di smettere di scrivere, o non scrivere quello che sto scrivendo attualmente, in merito ad ATM la nostra azienda di trasporto pubblico.

Nulla di nuovo, era già successo quando avevo affrontato altri temi “caldi”, ad esempio la convenzione tra Comune e Lega Navale per l’affidamento del Lazzaretto.

Per fortuna, nella maggior parte dei casi, si tratta di amici e conoscenti che sono sinceramente preoccupati per me. Sai, mi scrivono, viviamo a Trapani, certe cose non si possono dire.

I messaggi vanno da « ti arrestano con l’accusa di ” farti i cazzi degli altri “ » fino a « va a finire che qualcuno ti da una fucilata sotto casa », naturalmente attraverso il classico « ti stai esponendo spero non da solo sento odore di querela in arrivo ».

A loro debbo una risposta.

Sono un blogger per passione, scrivo da uomo libero, senza essere ” a libro paga ” di qualcuno, senza fini di lucro e di ricavi di natura economica-pubblicitaria.

Scrivo perchè mi piace scrivere e narrare i fatti della città dove vivo e che amo, Trapani.

Sono un ambientalista convinto e me ne vanto; pertanto scrivere di ATM mi sembra naturale. Lo sviluppo dell’ATM, per me, rappresenta la maniera di rendere più sicura e vivibile la nostra città.

Mi rendo comunque conto che narrare i fatti può irritare quanti sono, in qualunque modo, indicati o menzionati.

Magari si sentiranno pure offesi, oltraggiati o chissà quanto ancora altro.

Non è compito mio, poiché non sono cultore e neppure operatore del diritto penale, dare connotazioni e colorazioni giuridiche ai “fatti documentati” che racconto ai lettori attraverso il mio blog.

Le querele, però, potrebbero egualmente raggiungermi, è possibile !

Potrebbero pure trattarsi di querele temerarie, a mo’ di avvisaglie “per farmi un passo indietro”, tuttavia alle querele dovrebbero seguire i pagamenti degli onorari agli avvocati.

Anche questo è già successo. Penso che tutti sappiano delle 14 querele che, in passato, ho subito. E sanno che, sempre sin’ora, la Magistratura, alla fine, mi ha dato ragione perchè rispetto sempre le tre regole previste dalla legge: scrivere la verità, non offendere, scrivere di materie d’interesse pubblico.

Tutto è possibile, come del resto è noto a tutti, che i privati cittadini debbono pagare gli avvocati di tasca propria, mentre i cittadini che siedono su pubbliche poltrone possono farlo sia di tasca propria e sia attraverso l’affidamento di incarichi di valenza pubblica.

Staremo a vedere, sempre nel rispetto delle altrui opinioni e della Magistratura.

Una cosa è certa, però: quando racconto i fatti lo faccio sulla base di documenti certi, autentici e mai sulle chiacchiere sentite nei bar, nei circoli e nelle taverne.

Certo, l’ammetto, mi spiace essere solo, che gli altri Organi d’Informazione mi lascino solo. Mi spiace che loro non svolgano le medesime inchieste o, almeno, copino – sono autorizzati a ciò – le mie. Essere solo è pericoloso. Ma tant’é.

Le tante letture dei miei concittadini, che ringrazio per il tempo che mi dedicano, già mi ripagano ogni mio impegno. Per il resto, ci sarà tempo.

—- Note:
(*)La locuzione latina “Qui habet aures audiendi, audiat“, tradotta letteralmente per coloro che non lo sanno, significa <chi ha orecchie per intendere, intenda>.

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