Réquiem Aetérnam per Misiliscemi ?

Dalla piazza antistante l’Assemblea Regionale Siciliana si odono gli orchestrali che provano Réquiem Aetérnam, per il sottofondo di accompagnamento del progetto istitutivo del Comune di Misiliscemi [1], tanto auspicato pervicacemente dagli abitanti delle frazioni a sud di Trapani.

Nella seduta di mercoledì 20 gennaio, infatti, la I Commissione Affari Istituzionali” ha esitato per l’Aula lo stralcio alla legge di riforma degli Enti Locali che prevede, tra tanto l’altro, anche una norma che olezza di gomma fresca, ma è bene chiarire che non si tratta di PARÀ ovvero Hevea brasiliensis noto come albero della gomma.

Invece è una gomma assai speciale che cancella tutto l’iter procedimentale per il via a quel Comune che, per volontà del suo popolo, dovrebbe chiamarsi Misiliscemi.

È una gomma già sperimentata con successo dal Premier Conte, che con un colpo di mano ha introdotto una modifica in favore del babbo della sua fidanzata [2].

L’esame del provvedimento era iniziato appena un mese prima, nella seduta del 22 dicembre, del resto quando certa politica vuole qualcosa, le fanno in un lampo !

Quasi miracolosamente il burocrate-bradipo si trasforma in ghepardo.

Cosa prevede la norma cancella – Misiliscemi?

Andiamo al dunque, l’articolo 9 di quel Disegno di Legge contiene modifiche alla legge regionale n. 30 del 2000, proprio quella che detta le norme per l’istituzione di nuovi comuni.

Il Comitato promotore, guidato da Salvatore Tallarita, aveva puntualmente seguito ogni formalità dell’iter procedimentale finalizzato a scindere alcune frazioni ( Misiliscemi ) da Trapani-capoluogo.

La nuova norma in itinere, tuttavia, così recita: « non possono essere istituiti nuovi comuni con popolazione inferiore a 10.000 abitanti ». Com’è a tutti noto, il profilo demografico di Misiliscemi oscilla intorno a circa  8.700 residenti.

La norma che si intenderebbe variare, nella prima stesura prevedeva un minimo di 5.000 abitanti, perfettamente coerente col progetto dei misilesi.

Oggi il legislatore regionale non introduce nuovi parametri oggettivi ( abitanti per ettaro, spazi di verde per abitante, esistenza di infrastrutture pubbliche, di opifici, occupati/disoccupati …etc ), ma “spara” un numero, ieri 5.000,  oggi 10.000 oppure – domani – 15.000.

Mah ! 

Sarebbe stato più logico e comprensibile l’opposto, cioè riunire i comuni piccoli con 50 o 100 abitanti, insomma gli occupanti di un palazzo.

La politica ha sempre remato contro l’autonomia di Misiliscemi

È evidente pure ai ciechi ed agli ipovedenti che la norma è stata scritta appositamente per procurare l’aborto di Misiliscemi.

Infatti, il progetto di legge per la nascita di Miliscemi era :

  • stato adottato dalla Giunta Regionale il 16 gennaio 2020 con deliberazione n. 7;
  • approdato in Aula solo il 4 agosto dello stesso anno bisesto e funesto, guarda caso alla vigilia della chiusura per ferie;
  • poi parcheggiato a “binario morto”, come se già aleggiasse la voluntas politica di boicottarlo.

>>> APPROFONDIMENTO: Il testo del disegno di legge per l’Istituzione del Comune di Misiliscemi: Delibera Giunta Regionale n. 7 - Istituzione Misiliscemi

William Shakespeare disse “essere o non essere, questo è il problema”. Quale delle due norme sarà trattata per prima in Aula, in concreto:

  • A) il Disegno di Legge per la istituzione del Comune di Misiliscemi, oppure
  • B) il nuovo Disegno che prevede almeno diecimila abitanti per istituire un nuovo Comune.

Se sarà “B” a tagliare prima il traguardo, ma senza fare salvi i procedimenti già avviati e comprensivi del REFERENDUM,  allora sarà rigettata l’istituzione di Misiliscemi !

Un vero e proprio procurato aborto, ma fuori tempo massimo!

Se accadrà che il nuovo Disegno di Legge scavalcherà quello per l’istituzione del Comune di Misiliscemi, potrà dirsi che l’Assemblea regionale scriverà una delle più brutte pagine della sua storia, una pagina scandalosa, stante che i deputati regionali, metterebbero a segno un’azione:

  • che calpesta, senza senso logico e ragionevole, il corretto percorso  [3] messo in atto dai promotori,
  • e, soprattutto, non tiene conto della volontà popolare ovvero dell’esito del referendum del 28 maggio 2018 quando, in maggioranza, scelsero l’indipendenza dalla madre Trapani.

Sarebbe la negazione della democrazia, e dell’autodeterminazione di una comunità, tutelata dall’articolo 5 della Costituzione italiana che “riconosce e promuove le autonomie locali”.

Staremo a vedere.

Fonte e Note:

[1] AGI, 17 giugno 2020, “In Sicilia è pronto a nascere Misiliscemi, nuovo Comune dal nome arabo

« Le contrade da tempo sono unite da un ‘fil rouge’ culturale, di vecchia tradizione agricola e con una comunità consolidata. Dal dossier finanziario presentato agli uffici della Regione siciliana emerge che sono 12,1 i milioni di euro versati ogni anno al comune di Trapani, in cambio di meno dell’1% del gettito fiscale investito sul territorio », spiegava l’Agenzia di stampa AGI presentando il progetto qualche mese fa.

[2] Libero Quotidiano, 23 dicembre 2020, “Giuseppe Conte e la legge salva-suocero, Bechis: Il deputato grillino che sapeva tutto. E Olivia Paladino è stata zitta?

[3] Per ricordare i passaggi che, nel tempo, portarono il progetto Misiliscemi a diventare un Disegno di Legge, invito a leggere il mio post “Misiliscemi : è il giorno buono all’ARS per la sua istituzione ?” del 21 ottobre 2020.

Dalla mia proposta di riconoscere alle frazioni una “Autonomia Amministrativa” sotto forma dell’istituzione di un Consiglio di Circoscrizione, al voto favorevole alla scissione del Consiglio comunale.

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