SE LI CONOSCI, LI EVITI.

senatore Antonio D'AlìIn “bello” è avvenuto a metà del Consiglio provinciale dello scorso 29 agosto, quello in cui si dibatteva dello scioglimento eventuale dell'Autorità Portuale, l'istituzione che gestisce il porto di Trapani (in luogo della Capitaneria di porto, come avviene di norma), quando il consigliere Vito TORRENTE (ieri eletto nello SDI, oggi nella maggioranza della CdL) onestamente ha chiesto al senatore – senza avere risposta alcuna – di «sapere di quale problematica stiamo parlando e quali sono le motivazioni che oggi il Ministro Bianchi vuole cancellare l'Autorità portuale di Trapani, è giusto che lo sappiamo: oggi di cosa si parla? S'amma babbiari, se dobbiamo scherzare, noi fino ad oggi l'abbiamo fatto».

Al di là dei facili risolini. Torrente ha ragione. Nessuno sinora, l'abbiamo già denunciato su questo sito, ha mai spiegato perché si vorrebbe chiudere l'Autorità portuale, ma neanche quali sono i suoi compiti, il suo bilancio ecc.

L'unica informazione utile – da verificare se veritiera nei fatti – rimessa dal senatore D'ALI' è stata l'aver affermato che «non possono essere sottaciuti i vantaggi che derivano da aspetti legati alla legge istitutiva delle Autorità Portuali, la 84 del '94, che prevede specifiche fonti di finanziamento per gli interventi infrastrutturali ed anche gestionali: ristrutturazione dei moli, dighe foranee, escavazioni portuali». Insomma spiega a che servono le Autorità Portuali: servirebbero per attrarre finanziamenti statali.

In particolare «non possiamo dimenticare che l'Autorità è soggetto attuatore delle opere residuali degli interventi strutturali operati negli ultimi 24 mesi». D'Alì si riferisce agli appalti che saranno ancora gestiti dall'Autorità portuale (ovvero dal fido Ing. Luigi Baroncini) in riferimento al completamento del Molo di Ronciglio.

Tuttavia, ancora nessuno, nonostante le accuse vaghe di D'Alì e del centro-destra ha saputo rispondere al consigliere Giovanni MANISCALCO (capogruppo Margherita) quando questi ha chiesto «io vorrei capire, Presidente, chi sono i nemici di questa Autorità Portuale. Vorrei capire chi sta remando contro …». Aggiungendo, subito dopo, «io non credo che sia un problema del Ministro Bianchi, io mi chiedo come faccia l'Autorità Portuale a fornire dati e un altro organo che è la Capitaneria di Porto che fornisce dati diversi. Allora un problema c'è. Il Ministro Bianchi non ha fatto altro che prendere atto di una serie di corrispondenza che gli è stata fornita».

Il consigliere si riferisce ai dati numerici del traffico portuale che sono a giustificazione, o meno, dell'esistenza dell'Ente. Numeri che non ci sono per la Capitaneria e che ci sono (per il 2005) per l'Autorità Portuale. E' ovvio che un Ente sta indicando dati falsi. Chi tra Autorità Portuale o Capitaneria? Basta vedere chi ha interesse per scoprire il colpevole?

Dello stesso tenore l'intervento del consigliere Matteo ANGILERI (MPA) «noi stasera ci troviamo a combattere il Cavaliere Nero che non vedendo la faccia non sappiamo chi c'è sotto [poiché] io questa sera non ho capito chi è il nemico dell'Autorità Portuale, vorrei sapere se c'è un soggetto, una entità, un gruppo di potere …».

Ad avere le idee chiare (!) i consiglieri Savona e Chiofalo. Se per Piero SAVONA (Margherita) il nemico «io credo all'affermazione della congiura (!), [ma] non credo che sia a livello politico, ma anche a livello di qualche burocrate…», insomma «giochetti palermitani». Vincenzo CHIOFALO (MPA), invece, vede il nemico più in alto «siamo stanchi di essere vittime degli interessi esclusivamente del Nord». Scusate la mia ignoranza: Palermo è già … Nord?

Strana coppia “trasversale”, Savona e Chiofalo. Cos'hanno in comune?

Meno chiare, invece, sono le idee del consigliere provinciale compagno dott. Aldo MARCHINGIGLIO (Rifondazione Comunista), l'unico che ha votato contro il documento di sostegno all'Autorità Portuale. Non siamo riusciti a capire cosa volesse dire. Chi vuole sfidarsi può [scaricare qui] leggere integralmente il suo intervento [trattasi di bozza non "ufficiale"] – sono 6 paginette – ed, eventualmente, spiegarlo a noi che siamo … limitati!

Da più parti, poi, sembra che sia stata individuata la soluzione al problema. Se ai numeri (insufficienti) di Trapani sommiamo quelli (peraltro pure bassissimi) di Mazara, Marsala, Castellammare e Favignana abbiamo la quadratura del cerchio. Rientriamo nei parametri di Legge e possiamo mantenere l'Ente (ovvero Presidente, segretario, Consulenti, Revisori ecc) e continuare a gestire gli appalti portuali. La soluzione si chiama «Autorità di Sistema».

Tuttavia, democraticamente, il consigliere Peppe ORTISI (Verdi) puntualizza che «mi pare di ricordare che non c'era totale sintonia sulla proposta dell'Autorità di Sistema. In particolare il sindaco di Mazara del Vallo ma anche il sindaco, l'allora sindaco, di Marsala, non so l'attuale, c'era qualche, diciamo, perplessità», Ortisi aggiunge «sappiamo che – era Marzo 2007, NdR – fu dato mandato al senatore D'Alì per impostare un progetto, voglio dire su questo non abbiamo lumi». Se non c'è luce, c'è solo buio. Insomma del “Progetto” di D'Alì denominato “Autorità di Sistema” ci sarebbe solo il … nome.

In proposito va aggiunto? Se D'Alì teme un "inglobamento" di Trapani nell'Autorità Portuale di Palermo perchè «ci vedrebbe soccombenti agli interessi dell'economia palermitana», non è legittimo pensare che in un'Autorità Portuale di sistema dove la guida politica (sen. D'Alì) ed i componenti del Comitato Portuale siano tutti cari agli interessi economico-politico di Trapani anche Marsala, Mazara ecc sarebbero «soccombenti» rispetto al capoluogo? Che interesse avrebbero ad "entrare"? Solo per fare un "favore" (i numeri) a Trapani?

Quanto sopra è il meglio delle 47 pagine del verbale del Consiglio. Vi evito il resto di ancor più “basso profilo”. Insomma un Consiglio utile solo ai consiglieri (per il gettone di presenza), ed al senatore D'Alì (che ha avuto approvato un documento ed è potuto andare in TV ad agitarlo) e non certo per far capire qualcosa ai cittadini.

Un'ultima notazione. il famoso "documento" cita. «La Provincia  … riconosce l'esiegnza di  meglio regolarizzare … l'Autorità portuale nei suoi assetti». Che si stia parlando di "spartire" meglio le poltrone, magari anche accontentando qualcuno del centro-sinistra (atteso che ad oggi l'Autorità Portuale è un monocolore di Forza Italia)?

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