SI PROGRAMMA IL DOPO-FAZIO

Girolamo Fazio

Girolamo Fazio

TRAPANI – Salvatore Vassallo, editore-direttore di Monitor, sul suo settimanale ha «ufficialmente» aperto la «corsa» verso l’elezione, nel 2012, del nuovo sindaco di Trapani. Sul numero 14 del 23 aprile, Vassallo ha «ventilato l’ipotesi di un candidato per il centrosinistra, ma proveniente dal centrodestra. Quindi un personaggio trasversale che una volta aveva i baffi e che continua a fumare il sigaro».

Vassallo già sul precedente numero 13 di Monitor ha precisato che «Se così fosse, toglierebbe non poche castagne dal fuoco ad una formazione politica con personaggi sempre in cerca d’autore. Il Partito democratico, come si chiama adesso e non sappiamo fino a quando, ha sempre cercato un moderato da presentare come candidato sindaco, partendo dal presupposto che un rivoluzionario non ce l’avrebbe mai fatta».

«Castagne dal fuoco» peraltro tolte ad una coalizione – quella di centro(sinistra) – di certo perdente poichè, allo stato, data come formata da solo tre liste a supporto (visto anche lo sbarramento al 5% che esiste all comunali): quella «ufficiale» del PD, quella eterogenea che raggrupperebbe elementi appartenenti a tre «sigle» eterogenee quali quelle di Italia dei Valori-Sinistra & Libertà-Rifondazione Comunista, e, magari, quella del candidato sindaco.

Dal proprio canto, invece, spiega, sul n. 15 di Monitor, sempre Vassallo: «Trapani ha più di un candidato sindaco di centrodestra. Il capoluogo ha due anime e una di queste fa riferimento all’onorevole Giulia Adamo». E quindi al candidato, in pectore, Antonio D’Alì si aggiunge «Giuseppe Maurici, Peppone per gli amici», il candidato dell’Adamo.

Ovviamente «Dovranno convincere l’elettorato con un programma completemente nuovo».

Ma ecco che di programma, per quanto «nuovo» non si parla proprio, da nesuna parte. Nè «sinistra» (cosiddetta) nè destra.

Perchè l’unico programma è quello di fare gli interessi della propria «cricca» e di amministrare il corrente (come un qualsiasi capo-condominio da quattro soldi) senza programmare o prospettare nulla di nuovo (Trapani, peraltro, è una città che rifugge il «nuovo»), nulla che possa dare un rilancio culturale ed economico ad una città che vive soprattutto di uffici ed appalti pubblici.

D’Altro canto se il sindaco uscente Fazio – dopo ben otto anni di governo con un mggioranza bulgara e l’amore cieco dei trapanesi -, intervistato da Franco Mennella, ancora su Monitor, n. 14, alla domanda «Quali sono, secondo Fazio, i punti più qualificanti della sua azione in questi anni alla guida della città?» può rispondere senza indicare nulla di realizzato ma solo con progetti «in itinere» (o solo nel libro dei sogni!) quali «Rifacimento di Piazza Martiri d’Ungheria (in fase di definizione), ristrutturazione Compesso S.Domenico (in ultimazione), ultimo lotto Mura di Tramontana (in progettazione esecutiva), sistemazione fognature via Fardella (in ultimazione), rifacimento rete idrica (progetto esecutivo), messa in sicurezza degli edifici scolastici comunale (in definizione)», di che programmi vale la pena di blateare?

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