SPEZIA: L’UOMO … AL CENTRO.

Gian Vito Spezia

Gian Vito Spezia

VALDERICE – L’estate sta arrivando, ma la politica, quest’anno, non va in vancanza. Un ulteriore impegno elettorale ci tiene impegnati. Le provinciali ma anche le comunali in alcuni importanti comuni come Paceco, Favignana e Valderice. Nel nostro giro tra i candidati alle varie competizione politiche, abbiamo incontrato Gian Vito Spezia, coordinatore comunale dell’UDC di Valderice e lui stesso candidato, nella coalizione che sostiene il candidato Camillo Iovino, alla carica di consigliere comunale.

Perché un giovane sceglie di fare politica e perché nell’UDC?

Un giovane, così come ogni cittadino, sente il dovere di partecipare con le proprie idee e con le proprie capacità al miglioramento delle condizioni di vita della gente ed al raggiungimento del bene comune. Oggi ritengo sia giunto il momento di discutere la via da seguire, per una organizzazione di forze popolari, una missione non meccanica, ma morale”.

Perché a Valderice l’UDC appoggia Camillo Iovino?

A Valderice da anni siamo impegnati come partito a confrontarci con una classe dirigente che riteniamo assolutamente incapace di sapere affrontare e risolvere i problemi dei suoi cittadini. Siamo stati guidati da amministrazioni che hanno avuto inequivocabili differenze di immagine, ma con una sola tragica affinità finale, il tradimento del mandato elettorale ed il fallimento della propria azione amministrativa”.

Iovino rappresenta non una scelta obbligata, ma una scelta meditata e consapevole, assieme a tutto il partito abbiamo discusso e confrontato le nostre idee e ci siamo sempre più convinti della bontà della nostra scelta in quanto egli rappresenta una persona capace ed impegnata con una volontà ferrea ed in grado di sapere interpretare bene i bisogni della propria comunità”.

Per quali punti programmatici intendete far sentire la vostra presenza nell’eventuale amministrazione?

Siamo consapevoli delle mille difficoltà che presenta gestire un Comune che sino adesso è stato diretto più come una segreteria di partito che, come dovrebbe essere, un’ istituzione pronta a dare le giuste direttive e le legittime risposte al cittadino, e per questo intendiamo essere efficaci e decisivi in ogni scelta; è chiaro che vi sono delle priorità sulle quali intendiamo spenderci assieme agli alleati di coalizione, come ad esempio affrontare senza demagogie e strumentalizzazioni il problema dei precari, completare la rete fognante ed il metanodotto, incentivare l’imprenditoria locale ed esterna, affrontare un sereno dibattito che porti ad una profonda revisione del pieno regolatore che risulta oggi penalizzante per i cittadini e impedisce lo sviluppo del territorio, affrontare il risanamento economico del Comune attraverso decisioni strutturali”.

Ritiene che il dott. Bonfiglio possa rappresentare un momento di discontinuità politico-amministrativa?

Rispettoso della persona, considero tale candidatura pienamente coerente con la tradizione politico culturale che per la nostra Città ha rappresentato esclusivamente arretramento, incapacità, poca responsabilità; ed per questo che l’ UDC è fortemente critica per la riproposizione di un programma fallimentare già visto”.

Il “centro” può risultare decisivo per la vittoria?

Sarà sicuramente decisivo, non solo per la forza delle idee e dei numeri, ma per l’impegno di tanti giovani e non, che intendono continuare ad esserci ritenendo che l’esperienza democristiana non si è conclusa definitivamente e finché esiste il “Popolo democristiano” esiste e può esistere un partito che si rifà a quei principi e a quei valori che furono della DC”.

Ed è per questo che auspico e lavorerò, perché dopo riflessioni profonde oggi si riesca a superare la diaspora e le diversità e si riconosca la necessità dell’unità di coloro che sono appartenuti ed appartengono ad una comune visione culturale e politica che nel passato è stato vanto e guida di questa Città”.

Condivide, quindi, le scelte di distinzione dal Popolo della Libertà fatte dal partito?

Il partito non ha effettuato scelte di distinzione finalizzate ad una sterile contrapposizione, ma ha con forza rimarcato la propria identità e la necessità di non essere fagocitati da voraci contenitori che avrebbero diluito la propria storia in un indefinito calderone, coacervo di identità diverse e non sempre omologabili. Si è dato con forza priorità ai grandi valori della famiglia, al primato della politica, all’importanza del ritorno al merito, alla mediazione fra le classi sociali, alle radici cristiane. I democristiani da sempre sono autonomi nell’impegno politico e certamente non disponibili a rinunciare alla libertà e alla indipendenza”.

“Il più che lusinghiero risultato alle consultazioni politiche nazionali ci ha dato un ulteriore conferma dell’importanza che ricopre questa area politica che è comunque largamente più rappresentata nel sentimento di tanti cittadini elettori”.

L’ UDC e la coalizione di centro-destra, candida il suo segretario provinciale Mimmo Turano a Presidente della Provincia di Trapani, cosa ne pensa?

Questa Provincia merita di essere guidata da un amministratore serio, capace, responsabile che ha l’esperienza e la cultura per rappresentare al meglio le istanze del suo popolo e i bisogni dei cittadini.

Mimmo Turano, col quale collaboro come dirigente provinciale di partito, è un caro amico ed una persona che stimo, sono convinto che sarà certamente eletto e saprà esprimere con intelligenza tutte le sue potenzialità assieme ai tanti dirigenti responsabili dei partiti della coalizione intera”.

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