STARGATE, TRAPANI-BARCELONA
TRAPANI – Trapani-Barcellona e ritorno. Bastano anche 10 euro. Per aprire le porte a nuove conoscenze e “scoperte”. A volte sembra d’aver attraversato – a bordo del Boing Ryanair che collega le due città – un portale dimensionale, uno stargate, come quello della serie televisiva. Tanta è la differenza di “civiltà” che troviamo … fuori dalla nostra “bella” Trapani.
E noi, così contenti, ed ignoranti di come va il mondo (quello civile), da assegnare al nostro “caro” sindaco la palma di 7° miglior sindaco d’Italia sol perché è salito sul palco degli acts della Luois Vuitton cup nel 2005, mentre la città è giudicata al 99° posto (su 103) da parametri ben più concreti che una “sensazione” tele (sud) guidata, abbiamo la possibilità, con solo 10 miserabili euro, di “scoprire” il mondo … lontano dalla luce (ombra) di Fazio.
E restiamo basiti.
Corsie ciclabili, posteggi per bici, bici a noleggio; zone 30, nessuna auto in sosta sui marciapiedi (anche per la presenza di appositi birilli), nessuna auto in sosta in doppia fila, nessun clacson sonante all’apparire del verde a “spingere” l’auto che di precede. Sono solo alcune delle “scoperte” nel nostro recentissimo, e primo, viaggio – grazie al low-cost volo della Ryanair da Birgi – a Barcellona (Catalogna, Spagna).
Tutta “roba”, dopo tutto, normale, quasi ovunque, tranne a Trapani, naturalmente. Dove i vigili “resuscitano” solo per i “morti”. Dove la lobby dei commercianti miopi “guida” un sindaco poco coraggioso e fantasioso nel gestire la “mobilità”.
Ma a sorprenderci, nella nostra breve visita, a parte la presenza di piccole ma accoglienti pensioni con costi che noi, a Trapani, neanche ce le sogniamo (20 euro a notte a persona), tre piccole “scoperte”.
La prima il “Centros Civicos” di distretto. Una sorta di Centro Sociale di quartiere in salsa trapanese. Colla differenza che gli immobili non sono cadenti, gli arredi non sono vetusti, i servizi offerti (bar interno) poco han da invidiare ad un nostro pub, la musica che vi si ascolta non è (almeno non solo è) quella delle mazurke, l’attività che si svolge non si ferma alla partita di scopone o briscola, e non vi si legge solo una copia del Giornale di Sicilia.
Per come vengono descritti sul sito istituzionale del Municipio di Barcellona, i “Centros Civicos” “sono strutture per tutte le persone che desiderano partecipare a qualsiasi attività, trascorrere un momento tranquillo tra amici, incontrare persone ed imparare cose nuove”, dove si svolgono corsi e manifestazioni culturali e di intrattenimento (musica, teatro, danza, mostre).
Noi, in uno di questi, sabato 11 ottobre, alle ore 12:30, abbiamo “scoperto” giovani a tavolino discutere e scherzare, al bancone del bar interno altri bere e mangiare (noi tre, con 11 euro, abbiamo acquistato tre bevande e tre panini imbottiti con salsiccia, bollito e “soppressata”) mentre un grosso gruppo rock animava il locale con i propri ritmi; in altre due distinte sale, nel frattempo, si svolgevano lezioni di ballo e di aerobica. Nel seminterrato un’interessante mostra di quadri. In un’altra sala dei libri del “cross-booking” facevano bella mostra di se. La bacheca annunciava altre corsi (italiano, inglese, flamengo, ecc) e attività (partita di calcio per i bambini).
Ci spiegano, gentilmente, che la struttura è gestita da una cooperativa che in parte è sovvenzionata dal Municipio ed in parte copre le spese tramite gli introiti del bar e dei corsi (i cui costi sono modesti, circa 50 euro a trimestre).
Parlare di “Centros Civicos” ai nostri sindaci (di Trapani, ma anche di Erice), e come parlare, agli stessi, di fisica quantistica.
La seconda scoperta è rappresentata dalle … strisce pedonali. Si perché qui nessuno attraversa fuori dalle stesse e solo quando il semaforo pedonale segna il verde. Ve l’immaginate una simile civiltà, a Trapani? Qui da noi, ovviamente, al contrario, nessun vigile s’è mai “sognato” di multare un pedone che attraversi fuori dalle strisce (dato ufficiale della Polizia Municipale di Trapani).
A proposito di “strisce pedonali” e “civiltà” ci ha colpito la scritta, sulle strisce, di un avviso che invita all’attenzione ed al rispetto delle regole, al fine della sicurezza stradale.
Ma è stata l’ultima scoperta a colpirci di più.
Abbiamo “visitato” due bagni pubblici, quello del centro civico e quello del bar- selfservice all’ultimo piano dell’imponente, famoso e completo centro commerciale di Plaça de Catalunya, “El corte ingles”.
In entrambi abbiamo conosciuto lo sciacquone con doppio pulsante, per usare solo la quantità d’acqua necessaria (vi lascio immaginare i due casi tipici nei quali è necessario usane meno o più acqua). E, soprattutto, con una scritta sopra il pulsante del tenore “nessuno di controlla, ma tu comportati secondo coscienza” e , sopra ancora, una foto che ritrae un terreno arso dal calore e un secchio d’acqua …
Anche questa è civiltà … ma a Trapani, in cambio, abbiamo altri valori (le ordinanze “anti-bivacco” e gl autobus per soli negri).