Zona Pedonale in via Pepoli: nata e già morta?

Zona Pedonale abbeveratoio Borgo Annunztaa, via Pepoli

Da sabato mattina 18 luglio in via Conte Agostino Pepoli, nel tratto di via pubblica tra via Titolo e via Ravidà, di fianco allo storico abbeveratoio – “la vascaper qualcuno – è attiva la Zona Pedonale.

Il cambiamento è arrivato pure a Borgo Annunziata, ma in verità si tratta di un ritorno al … passato recente.

La Zona Pedonale, infatti, era stata istituita proprio cinque anni fa con ordinanza del comandante della Polizia Municipale Biagio De Lio, diversamente da ora firmata del sindaco. Sicuramente, a quel tempo si istituì a seguito di specifico atto di indirizzo dell’Amministrazione Damiano, oggi l’indirizzo è stato saltato a piè pari. Direttamente il sindaco, bypassando il dirigente della Polizia municipale.

In vero il provvedimento n. 98 che istituiva la zona pedonale risulta datato e firmato il 3 luglio scorso digitalmente dal sindaco.

>>> L’ORDINANZA : Ordinanza sindacale n. 105 modifica ZTL

Il sindaco Giacomo Tranchida si era autodeterminato sulla base di una personale valutazione, ad intuitu personae, secondo la quale la Zona Pedonale risultava utile e perfino gradita agli esercenti delle attività commerciali del settore della ristorazione che vi si affacciano.

Ci sono voluti 15 giorni e alcune mie mail PEC indirizzate a Procura della Repubblica, allo stesso sindaco e al Comando della Polizia Municipale affinché qualcuno si rendesse conto di aver dimenticato di realizzare quanto era scritto nero su bianco, tuttavia non posso gioire della mia vittoria, clone della nota Vittoria di Pirro.

Abbeveratoio Borgo Annunztaa, via Pepoli

Zona Pedonale: prima gli operatori commerciali o prima i cittadini ?

Escludo, perfino, che la Zona Pedonale dell’Abbeveratoio di Borgo Annunziata resisterà sino alla prevista data sperimentale del 31 ottobre prossimo.

L’ordinanza del sindaco Tranchida, infatti, si basa sulle sabbie mobili dell’interesse degli operatori economici che si affacciano sull’area, ma in realtà l’interesse non pare esserci.

L’interesse generale dei cittadini del quartiere sta nel fatto che gli stessi desiderano semplicemente fruire di quel piccolo spazio come punto di incontro e di riunione : la piazzetta.

Sottolineo il termine alcuni, perché, in diversi altri è presente una forma patologica di kenofobia, ossia la paura dello spazio vuoto. Costoro si chiedono a chi giova quello spazio vuoto, addirittura senza automobili ?

Tra coloro che avvertono tale virus, di certo c’è anche il giornalista Elio D’Amico, come ebbi a raccontare già nel 2015 in : “Kenofobia, patologia psicologica che colpisce i trapanesi”.

Ci sono cittadini con cui Tranchida non parla, ed altri che ascolta

Di questo e di diverse altre prospettive di sviluppo sociale del quartiere Borgo Annunziata avrei voluto parlare con la persona che siede sulla poltrona più alta di Palazzo D’Alì, ma purtroppo l’incontro mi è stato negato.

« Io e te non abbiamo nulla da dirci …Tu scrivi sempre minchiate contro di me ». Così, infatti, esordì il sindaco Tranchida ad una mia esplicita richiesta di un appuntamento. L’accaduto lo commentai con tante mie considerazioni, lo scorso settembre, nel post “Da Trieste fino a Trapani: Quindi siamo ancora in Democrazia ?”.

Il sindaco, violando i suoi doveri d’ufficio, in concreto, ha rifiutato di ricevere un cittadino, nonché contribuente che partecipa al pagamento della sua indennità.

Che vuoi, ha questo carattere”, così mi disse, provando a giustificarlo, un suo fedelissimo assessore.

Tornando all’attualità ed alla neonata Zona Pedonale dell’Abbeveratoio di Borgo Annunziata, mi è stato riferito da un componente della famiglia Orlando che in atto gestisce il Bar Efti, esattamente sito a sud dell’abbeveratoio, che il sindaco, telefonicamente l’avrebbe assicurato che avrebbe provveduto all’immediata revoca della Zona Pedonale nel caso avesse ricevuto una petizione popolare in tal senso.

Il titolare del ristorante Gambero Rosso, da parte sua, mi ha confermato che sabato 18 luglio il sindaco era in loco.

Chi è Franco Orlando? La pessima idea della petizione

Per coloro che non conoscono la famiglia Orlando è bene condividere la seguente informazione. Franco Orlando, da marzo 2019, è recluso in regime di carcere duro perché inserito con altri indiziati di reati nel procedimento denominato Scrigno.

È accusato – ex articolo 416 bis – di essere al vertice della mafia a Trapani. Tale organizzazione, come noto, è caratterizzata dalla forza dell’intimidazione e dalla condizione di assoggettamento che da essa deriva.

Il giornale TP24, nel silenzio (per la privacy ?) degli altri giornali trapanesi, ha descritto la figura di Orlando esattamente come deliberata dalla magistratura inquirente.

Nell’occasione dell’arresto di Orlando venne pure sequestrato il bar Efti, tuttavia il loro l’avvocato di fiducia, qualche mese dopo, ottenne il dissequestro del locale e la sua restituzione alla sua famiglia, a detta del giornale TP24.it

Io sono personalmente convinto dell’innocenza di Franco Orlando, sono altresì convinto che dopo gli errori di gioventù che gli costarono tanti anni di sofferenza in carcere, si è poi dedicato esclusivamente al lavoro, anche pesante e sacrificato, per mantenere decorosamente la sua amata famiglia.

Diversamente sostengono, però, i magistrati inquirenti, tant’è che la reclusione prosegue in attesa della conclusione del processo penale.

Suggerire o sollecitare una petizione a chi porta il cognome Orlando, appare azione non proprio intelligente, stante l’intuibile … diciamo così … influenza che potrebbe condizionare l’altrui pensiero !

Questo sindaco che pubblicamente presenzia alle manifestazioni antimafia, dovrebbe scegliere migliori condotte improntate al maggior rigore, perché essere ed apparire dovrebbero coesistere effettivamente.

La petizione per attivare i parcheggi a pagamento in via Conte A. Pepoli

Un sindaco capace dovrebbe, invece, individuare la soluzioni alternative per correggere gli eventuali disagi lamentati, avvertiti o forse solo ipotizzati nell’immediato dagli operatori economici dell’area.

Una di queste soluzioni potrebbe essere, ad esempio, l’istituzione di parcheggi a pagamento in via Conte Agostino Pepoli. Tale soluzione l’ho personalmente prospettata al sindaco, appena dodici giorni fa, su un piatto d’argento, mediante una petizione voluta e firmata da 12 commercianti che, per l’appunto reclamano i menzionati stalli blu a pagamento orario.

Il giornale marsalese TP24, nel solito silenzio/boicottaggio degli altri giornali locali, ha riportato alcune mie dichiarazioni in merito alla petizione summenzionata.

Da allora sono trascorsi 12 giorni, come era prevedibile il sindaco non ha fatto seguire alcun riscontro alla petizione. Nessuna telefonata a nessuno, anche a me, benché il mio numero di telefono era stato ben evidenziato nella nota di trasmissione della petizione.

Se le affermazioni prima riassunte non sono altro che dichiarazioni pronunciate da soggetto millantatore di conoscenze importanti, quelle da me ascoltate stamani, mi inducono a pensare che lo stesso sindaco si sia messo a disposizione della famiglia Orlando per soddisfare la loro presunta esigenza commerciale.

Già il 3 giugno 2015, con un’interrogazione che sposava, per strana coincidenza, i desiderata di Franco Orlando, anche l’odierno vice sindaco Enzo Abbruscato si mise di traverso per azzoppare la Zona pedonale dell’Abbeveratoio di Borgo Annunziata.

>>> L’INTERROGAZIONE : Interrogazione consigliere Abbruscato su Zona Pedonale Madonna



Pure ora Enzo Abbruscato è indifferente alle mie istanze.

Ripeto, « io e te non abbiamo nulla da dirci …Tu scrivi sempre minchiate contro di me » disse il sindaco Tranchida a me rivolto, esattamente come se fossi un pericoloso pregiudicato, secondo il suo metro di valutazione, solo perché sono talvolta critico del suo modus di gestire la cosa pubblica.

Confesso la mia colpa !

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