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L’ATM perde la “testa” ? L’amministratore Barone è incompatibile !

L'Urlo_di_Edvard_Munch,_Bergen_Kunstmuseum

Il sindaco di Trapani, nella qualità di Socio Unico di ATM Spa, la nostra società di trasporto pubblico locale, non avrebbe potuto nominare, lo scorso 15 novembre, il dott. Salvatore Barone quale Amministratore Unico di ATM spa.

L’attuale Amministratore, infatti, rivestiva al momento della nomina e riveste tutt’ora, contemporaneamente, la carica di Direttore Generale della stessa azienda.

Si troverebbe, quindi, nella situazione di incompatibilità specificatamente contemplata dall’articolo 12 del Decreto Legislativo n. 39 dell’8 aprile 2013.

La norma è chiara :

« Gli incarichi DIRIGENZIALI, […] negli enti di diritto privato in controllo pubblico sono incompatibili […] con l’assunzione e il mantenimento, nel corso dell’incarico, della carica di presidente e AMMINISTRATORE DELEGATO nello stesso ente di diritto privato in controllo pubblico che ha conferito l’incarico ».

Un’Assemblea disattenta : nessuno si è reso conto dell’incompatibilità ?

Sorprende non poco che i presenti in Assemblea dei Soci sconoscessero la norma fondamentale sulle incompatibilità e le cause OSTATIVE alla nomina del dott. Barone.

Eppure si tratta di personaggi di grande esperienza e di qualificate attività professionali:

  • lo stesso neo direttore generale-amministratore unico, dott. Barone;
  • il sindaco, rag. Giacomo Tranchida;
  • i componenti del collegio sindacale con in testa il loro presidente, dott. Salvatore Fodale;
  • il revisore dei conti dott. Lorenzo Noto;
  • il segretario generale del Comune di Trapani, dott. Alfonso Spataro.

Nessuno di loro ebbe, stranamente, perplessità nella nomina del neo amministratore e se le ebbero perché tacquero ?

Il neo amministratore di ATM, dott. Barone, ha presentato la propria “dichiarazione di insussistenza” ?

A norma dell’articolo 20 dello stesso Decreto Legislativo n. 39/2013, « all’atto del conferimento dell’incarico l’interessato presenta » una “dichiarazione di INSUSSISTENZA di cause di INCONFERIBILITÀ ed INCOMPATIBILITÀ”.

Risulta assai difficile credere che sia avvenuto tutto ciò.

Il dott. Barone ha presentato predetta dichiarazione con la formula di atto notorio ?

Si o No ?

  • Se Si, ha dichiarato “l’insussistenza di cause di inconferibilità e incompatibilità” mentre
  • Se No, allora come è possibile che la predetta qualificata Assemblea societaria, assistenti compresi, abbia potuto procedere alla nomina in assenza di tale documento obbligatorio ?

Infatti, « La dichiarazione […] è condizione per l’acquisizione dell’efficacia dell’incarico », sancisce il quarto comma dell’articolo 20 del citato Decreto.

Certo è però che sul sito web dell’ATM Spa non sono pubblicate, al momento, né la “dichiarazione di insussistenza” del neo amministratore Salvatore Barone, né quella del “vecchio” amministratore Massimo La Rocca.

Eppure, il comma 3 dello stesso articolo 20 stabilisce che, all’atto dell’incarico, e annualmente, la dichiarazione prodotta dall’amministratore sia « pubblicata nel sito » dell’azienda o della pubblica amministrazione.

ATM - Titolari incarichi di amministrazione

Così hanno regolamente fatto:

  • il sindaco Giacomo Tranchida che lo scorso 9 gennaio ha prodotto la propria dichiarazione annuale, pubblicata sul sito del Comune di Trapani.
  • l’ing. Carlo Maria Baldassare Guarnotta, amministratore unico di Trapani Servizi Spa, altra partecipata comunale, che ha puntualmente prodotto la propria dichiarazione di “insussistenza di cause di inconferibilità e incompatibilità”, anch’essa scaricabile dal sito dell’azienda.

Eppure ATM Spa è « un ente di diritto privato in controllo pubblico » tanto quanto lo è Trapani Servizi Spa !

La rinuncia al compenso e la pensione a breve non risolvono oggi l’incompatibilità

La rinuncia al compenso e lo stato di quiescenza nel breve termine temporale, non sono condizioni atte a superare il dettato normativo prima indicato, almeno per l’incompatibilità.

A nulla vale affermare che il neo amministratore unico dott. Salvatore Barone – così riporta il verbale dell’assemblea del 15 novembre – « accetta l’incarico rinunciando al compenso spettantegli per il periodo ».

Men che meno che l’incompatibilità si possa risolvere automaticamente il 1 gennaio 2020 col pensionamento del Direttore – Amministratore.

Per il mese all’incirca della sua doppia attività, l’incarico è, quanto meno, « inefficace ».

Ne consegue che le delibere a sua firma, gli eventuali impegni contrattuali, lo stesso bando del concorso per il prossimo direttore generale, sono atti viziati di nullità e, pertanto, senza valore ?

Sono certo che il dott. Salvatore Barone ha accettato – obcorto collo – il predetto incarico per spirito di servizio, per amore dell’azienda a cui ha dedicato una vita di lavoro ! Si tratta di « un incarico fino alla data del 31/03/2020 e comunque fino alla data di di costituzione del Consiglio di Amministrazione », dopo tutto e salvo rimodulazioni.

Il dott. Barone versa in palese conflitto d’interessi, tant’è che dovrebbe vigilare su se stesso. Sic !

Ed ancora lo stesso trovasi, oggi, non solo in situazione di “incompatibilità”, ma anche in “conflitto d’interessi”, essendo anche il “Responsabile Prevenzione Corruzione” (RPC) che è il soggetto giuridico che – a norma dell’articolo 15 del D.Lgs. 39/2013 – dovrebbe vigilare sulla … propria “incompatibilità” e che, pertanto, dovrebbe auto- contestarsi.

Nulla è irrimediabile però, perché l’art. 19 del Decreto Legislativo n. 39/2013 offre la via d’uscita da questo ginepraio : rinunciare immediatamente ad uno dei due incarichi.

E già che c’è, forse è meglio che rinunci anche all’incarico di “Responsabile Prevenzione Corruzione”.

Da millenni si suole dire “errare humanum est perseverare autem diabolicum“.

È così, purtroppo, signor Sindaco – Socio Unico !

Credits foto: The Scream, undated drawing Edvard Munch, Bergen Kunstmuseum – Pubblico Dominio (da Wikipedia)

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