ANCHE LEGGERE LE FIABE FA CULTURA

ERICE (TRAPANI) – E’ possibile divertirsi in biblioteca? Si può sfatare la “sacralità” di un austero contenitore di libri? I ragazzi, i bambini, sono tutto “televisione e console” o sono interessati alla lettura di un libro?

Proprio mentre il quotidiano “il sole 24 ore” diffonde il rapporto sulla “qualità della vita” a Trapani che pone, fra l’altro, il capoluogo al 103° posto nazionale perindice di assordimento di libri in percentuale sulla popolazione”, con un dato – riferito ad ottobre 2010 – pari ad un insignificante 0,05% (per un minimo metro di paragone Firenze è prima con 3,28%) è in corso, per il terzo anno consecutivo, presso la piccola biblioteca diocesana “Giovanni Biagio Amico” che si trova all’interno dei locali del Seminario Vescovile di Trapani, un interessante esperimento di laboratorio di lettura.

Circa una trentina di bambini, egualmente distribuiti nelle fasce d’età da 3 a 5 anni e da 6 a 8 anni, con una netta prevalenza – purtroppo – di femminucce, quasi ogni mercoledì pomeriggio – dalle 16 alle 19 – s’incontrano per familiarizzare con l’ambiente “fisico” della biblioteca, socializzare, ascoltare la lettura “animata” di una fiaba, svolgere attività grafico-pittoriche e prendere – se vogliono – un libro in prestito.

Si tratta – in totale – di 28 incontri, che si svolgono fra novembre e maggio, coordinati da due giovani e pazienti bibliotecarie.

La biblioteca diocesana, la cui sezione “Piccolo Principe”, è stata inaugurata appena nel febbraio 2009, quest’anno ha avuto oltre 150 utenti attivi – ovvero che fruiscono del servizio prestiti – per un numero complessivo di oltre 1.100 libri in prestito.

I locali – siti in via Cosenza, Erice – sono forniti, oltre che di una dozzina di postazioni di lettura, di due pc connessi alla rete internet, gratuitamente fruibili da parte dell’utenza.

Dato il successo che l’iniziativa – peraltro poco pubblicizzata nelle scuole – sia fra i genitori felici di accompagnare i propri figlioli a questa “iniziazione” culturale e sia, soprattutto, fra i bambini che, settimanalmente, chiedono ai propri genitori di riaccompagnarli in biblioteca, sarebbe interessante pensare a forme di programmazione di tali incontri in tutti i quartieri cittadini, fruendo dei locali dei Centri Sociali, e magari – per lo scopo – recuperando risorse finanziarie dalle “sagre” di Paese. O forse si pensa che “cultura” sia solo finanziare il Luglio Musicale?

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Una risposta

  1. Ornella ha detto:

    Come una delle antesignane dell’iniziativa, oggi giunta alla terza edizione, GRAZIE per avere scritto questo post!