CASSIERE: LA CDL SI SCOPRE AMBIENTALISTA

Palazzo D'Alì

Palazzo D’Alì

 TRAPANI – «Non condivido assolutamente che la mega-struttura debba sorgere proprio all’interno della Città, cosa che certamente penalizzerebbe fortemente l’economia cittadina, composta da piccole attività commerciali e che rappresentano il motore trainante del reddito. – E’ quanto ha dichiarato Vito De Pasquale (Forza Italia) a motivazione del proprio voto contrario al Centro commerciale di Contrada Cassiere – . Inoltre la realizzazione del Centro commerciale anche per ragioni logistiche e di deflusso del traffico».

 Il consigliere azzurro ha concluso il proprio intervento aggiungendo che «Sarebbe, invece, opportuno poter discutere la realizzazione di un Centro commerciale in altra località di pertinenza comunale, certamente fuori dal centro cittadino, ove si possa coprire e far confluire un più ampio bacino di utenza a carattere provinciale».

Il dott. Carmelo Costa, che ha parlato a nome del Gruppo Lista Fazio, ha spiegato il proprio parere negativo al Centro commerciale con diverse considerazioni: «lo studio di impatto del traffico veicolare, la destinazione urbanistica diversa dall’attuale considerata dal nuovo P.R.G., il parere di legittimità non favorevole espresso dal Segretario comunale dott. Dall’acqua, la grave crisi economico-sociale e culturale cui andrebbe incontro il Centro storico a seguito della realizzazione del Centro commerciale e che vanificherebbe tutto il lavoro fatto dall’Amministrazione per rivitalizzare lo stesso Centro storico».

Peppe Pellegrino (SDI)

Peppe Pellegrino (SDI)

Per il socialista Peppe Pellegrino bisognava tener conto del voto del C.R.U. (Commissione Urbanistica Regionale) del 18 marzo 1999 che aveva evidenziato, per la zona del Cassiere, la necessità che la stessa «caratterizzata da un paesaggio agricolo di notevole valore paesaggistico con presenza di edifici di tradizionale impianto rurale, fosse preferibilmente risparmiata da previsioni edificatorie, realizzando così un’utile pausa di verde agricolo nel già congestionato sistema urbano», e del parere della Provincia Regionale espresso dall’assessore Giacalone il 21 gennaio 2003 («questa iniziativa andrebbe a danneggiare le piccole attività commerciali e riteniamo che un insediamento di una tale struttura commerciale, chiaramente non andrà a incrementare l’occupazione sotto il profilo della manodopera, anche perché determinati esercizi commerciali andrebbero a chiudere»),

Per Pellegrino, insomma, «questa mega struttura di GRANDE CENTRO COMMERCIALE si dovrebbe ubicare nei pressi dell’Aeroporto Internazionale di Birgi», per come auspicato dal Presidente dell’Ordine degli architetti Vito Corte agli inizi del 2007.

Per Cassiere, invece, la corretta destinazione, sempre per il consigliere socialista, dovrebbe essere quella di «parco suburbano attrezzato, giardini pubblici, un’edilizia rada da destinare a palestre, scuole, centri fieristici, ospedali, garden, strutture turistiche, attività sportive e per il tempo libero».

Il consigliere Fabio Bongiovanni (UDC) ha rappresentato la propria determinazione a «non passare alla storia come il cementificatore dell’ultima area a verde del territorio», mentre, infine, il consigliere eletto nella Margherita Nicola De Caro ha spiegato di non essere disponibile «ad alcuna speculazione».

Solo un paio di considerazioni a chiusura di quest’articolo (naturalmente su questo importante argomento ne seguiranno altri nelle prossime ore).

Se tutti questi “ambientalisti” della “ultima ora” si fossero così espressi in passato avremmo avuto, da anni, un Piano del Traffico “serio” (e non piegato alla lobby dei commercianti della via Fardella), le “isole ecologiche” per la raccolta differenziata dei rifiuti (invece bocciate da questi consiglieri nella scorsa consiliatura), non avremmo avuto “vili” attacchi alla Riserva delle Saline e alla Z.P.S. (di cui lo scorso Consiglio ha chiesto una riduzione del perimetro).

Insomma, per gente che – negli anni – ha sempre attaccato gli “ambientalisti” (ultimo il caso del Molo Ronciglio) questa “riconversione” è poco credibile. E allora sarebbe utile, fermo restando che noi condividiamo nel merito il voto, capire le “reali” motivazioni e quali “interessi” sono stati tutelati – col voto negativo – da certi consiglieri.

D’Altro canto, anche chi si è votato con un ostruzionismo e con una veemenza a noi sconosciuta a favore del Centro commerciale dovrebbe spiegare se gli interessi tutelati (l’occupazione) erano proprio generali o meno. Certo è che un candidato sindaco oggi del Partito Democratico (Mario Buscaino) era uno dei progettisti del Centro e le “voci” sulle “promesse” o “richieste” – imputate a certi consiglieri comunali – di “posti” di lavoro agli “amici elettori ed ai parenti” han girato – senza conferme “ufficiali” – per tanto tempo.

Potrebbero interessarti anche...