D’ALI’-FAZIO, LO SCONTRO E’ SUL WEB

Girolamo Fazio, PDLTRAPANI – Nell’era della rete e del social network Facebook non poteva mancare lo scontro fra i “titani” della politica trapanese. Una sorta di Mimmo Fazio contro tutti. Contro il senatore Antonio D’Alì, in primis, ma anche contro i suoi sostenitori, dal consigliere comunale Giovanni De Santis (MPA), al responsabile territoriale dei giovani del PDL Giacomo Gucciardo, con cittadini e giornalisti a tentare, invano, a fare da pacieri.

sen. Antonio D'Ali«Preferirei un po’ piu’ di sobrietà e molti piu’ fatti dalla politica odierna», commenta Alessandro Scarpitta. «Siete due uomini adulti, non ragazzini che litigano su Facebook», stizzita aggiunge Maria Ferreri. «Scusi ma ha letto il post del signor Fazio palesemente contro di me? A me tocca difendermi da chi mi attacca, che ci piaccia o no, ed oggi ad attaccarmi, ed attaccare tanti, è Mimmo Fazio», scrive seccato il senatore Antonio D’Alì, sulla “bacheca” del sindaco.

I contenuti? Veramente pochi, salvo qualche pesante “insinuazione” di incapacità amministrativa, rivolta da Giovanni De Santis al sindaco uscente avv. Girolamo Fazio (PDL); per il resto reciproche accuse sul “metodo” di fare politica, spruzzate di fango sugli “interessi” da ciascuno curati, e, per concludere, il vecchio ed immancabile annuncio alla Luigi XV: «Après nous, le déluge!», «Dopo di noi, il diluvio!».

Insomma tanta politica colla p minuscola. La “sit-com”, tuttavia, è meritevole d’essere tramandata ai posteri.

Fazio “manda a dire” al senatore D’Alì che «dei soldi della crisi libica non ho alcuna notizia», evidentemente in aperta polemica coll’amico che, qualche mese addietro, aveva sbandierato l’emendamento da 10 milioni di euro che era stato approvato dal parlamento, dietro suo interessamento.

Lo scontro Fazio - D'Alì su FacebookAntonio D’Alì non ci sta ad essere messo al centro delle polemiche e si scaglia contro il sindaco: «Da quello che scrivi pubblicamente, scopriamo che lo Spirito Santo, ed non io, è sceso su di te ed ha portato i finanziamenti (tanti) per la Città di Trapani». Sindaco che lo stesso senatore, poco dopo, definisce una sorta di personaggio tripolare: un insieme di «primavera di Praga, populismo e Fidel Castro».

Mimmo Fazio, nei suoi interventi un po’ stizziti finisce per dare ragione al proprio interlocutore con affermazioni chiaramente “populiste” quali: «il colore politico è uno specchietto per le allodole, che serve per mettere i cittadini li uni contro gli altri».

La risposta dell’ormai prossimo ex-sindaco scatena nuove polemiche: per Giacomo Gucciardo, coordinatore dei giovani del PDL: «bisogna evitare certe smanie di protagonismo e rispettare gli Organi del Partito»; per Antonio Bono: «Se poi si fa i cazzi suoi, con una lista a se, in concorrenza colla sua stessa scelta di tesserarsi (Fazio è tesserato col PDL, NdR) allora perché non avere le palle di dimettersi prima e consegnare al partito quella famosa tessera?»; da Giovanni De Santis (consigliere comunale dell’MPA): «ogni tanto occorre riportare alla realtà tutti, sia i palloni gonfiati che si credono mongolfiere e sia la gente che si lascia ingannare dai falsi profeti».

Ma Fazio ha l’ultima parola e sottolinea la sua preoccupazione reale: «sono molto preoccupato, per quel che accadrà dopo (colla nuova Amministrazione cittadina, NdR) , ho l’impressione che il fango che ho tenuto ai margini si stia riorganizzando e riproponendo», con l’avv. Massimo Zaccarini (area PD) che gli dà ragione: «Avevo pronosticato la guerra dei lunghi coltelli per non avere un altro Fazio al governo della Città».

La discussione, comunque, è appena partita, e nei prossimi giorni, e sino alle elezioni di maggio, sulla rete o meno, c’è da immaginarsi una escalation di accuse di cui Fazio da solo un accenno: «In dieci anni ho tante cose da raccontare, cosa che mi riprometto di fare appena esaurita questa esperienza, credo che la gente apprezzerà!».

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