IL PALIO DI MISILISCEMI: FERMARLO? UN ABUSO!

Salvatore Tallarita

TRAPANI – A quanto pare ci si sbagliava, compreso chi scrive: quando Tallarita, presidente dell’associazione Misiliscemi, ha potuto difendersi dalle accuse di voler svolgere una corsa fra cavalli, in violazione di leggi ed ordinanze e, soprattutto, a danno di “poveri animali” il quadro che, carte alla mano, si è delineato è stato quello di una condanna ingiusta e frettolosa. Tallarita, passa quasi da carnefice a vittima: vittima della confusione fra Enti Pubblici e, probabilmente, di veri e propri “abusi d’ufficio”.

Ma procediamo con ordine.

Salvatore Tallarita, che al suo progetto “secessionistico” delle frazioni sud dal capoluogo di Trapani crede, pensa di organizzare una manifestazione (il “Palio” di Misiliscemi) cui debbono partecipare otto cavalli, uno per ognuna delle contrade che rientrano nel territorio di Misiliscemi. Ciò, sostiene, per alimentare un’identità culturale delle frazioni.

Il presidente dell’associazione Misiliscemi chiede alla Commissione comunale pubblici spettacoli, organo competente ai sensi del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, la relativa necessaria autorizzazione.

La Commissione è composta, nientepopodimenochè, dal sindaco di Trapani, avv. Mommo Fazio, dal rappresentante della Polizia Municipale di Trapani, nell’occasione Mario Bosco, dal dirigente dell’ASP Nicolò Bonafede, dal rappresentante dei Vigili del Fuoco Giovanni Calcaterra, dal rappresentante dell’Ufficio Tecnico del Comune sig. Salvatore D’Angelo e da un esperto elettrotecnico, il sig. Franco Ravazza. La commissione vanta pure un segretario, tal sig. Antonino Genna.

Cotante personalità si riuniscono lo scorso 23 settembre alle ore 10, direttamente nel luogo dove si sarebbe dovuta svolgere la gara, per esaminare la richiesta di Tallarita e dei suoi sodali. La convocazione tuttavia appare illegittima in quanto priva della nomina di un “rappresentante tecnico”, componente essenziale previsto dall’Ordinanza del Ministero della Salute del 21 luglio 2011.

Alla riunione risulta assente altresì il rappresentante del Servizio Veterinario dell’ASP che, seppure regolarmente convocato, dichiara, con fax del 19 settembre – per bocca del dirigente dott. Matteo Cipponeri -,che è «impossibilito a partecipare alla riunione».

Insomma a decidere sullo svolgimento della manifestazione ippica si trovano persone che, forse, non hanno una competenza specifica della materia di piste e cavalli, diversamente da quello che è lo spirito della Ordinanza del Ministero della Salute.

Sta di fatto che, «effettuato il sopralluogo, (la Commissione) esprime parere favorevole allo svolgimento della manifestazione» e fissa delle «condizioni e limitazioni» e demanda «il controllo della regolare osservanza delle prescrizioni»> al «personale del Comando della Polizia Municipale».>

Nel verbale autorizzativo n. 17/bis (perchè bis?) che viene redatto da questa Commissione si precisa che tale “controllo” dovrà avvenire il giorno stesso della gara «prima dell’inizio della manifestazione».

Sembra tutto a posto e Tallarita si dedica a definire i particolari della manifestazione che viene destinata, dopo una serie di rinvii dovuti a problemi meteo ed organizzativi, al pomeriggio del 2 ottobre.

A ciel sereno, invece, il 30 settembre, giunge – sui tavoli dell’Associazione Misiliscemi e su quelli di Sindaco e Comando di Polizia Municipale – una lettera del dott. Roberto Messineo del servizio veterinario dell’ASP di Trapani, che comunica che lo stesso «non autorizza il Palio in quanto mancano alcuni dei requisiti previsti nell’ordinanza del 21 luglio 2011 del Ministero della Salute». Tale comunicazione appare non adeguatamente motivata – come prevede la Legge – poiché non indica nello specifico quali siano i requisiti” che mancherebbero e appare altresì contraddittoria rispetto al fax del superiore dott. Matteo Cipponeri (il quale chiedeva, nel citato fax del 19 settembre, solo la trasmissione di dati sui cavalli partecipanti).

Inoltre, a norma di legge, sembra chiaro che il potere autorizzativo, è nelle “mani” della Commissione comunale Pubblici spettacoli, di cui il rappresentante del servizio veterinario era solo un componente, peraltro assente, il quale, da se stesso, non può dunque ne dare ne negare autorizzazioni.

Come se non bastasse, il successivo 1 ottobre, alle ore 15,45, nella mani del presidente Tallarita, giungeva un fax, da parte del Comando della Polizia Municipale, a firma del comm. Giuseppe Amaro, col quale «si diffida la S.V. a svolgere la manifestazione senza che siano superati i motivi ostativi …». Quali che siano questi motivi ostativi non è chiaro considerato che la Commissione aveva parlato soltanto di «condizioni e limitazioni» (del tipo porre un paio di estintori a servizio del percorso ecc ecc), il cui rispetto era da verificare il giorno della gara. Quindi anche la “diffida” appare prematura, illegittima e un abuso.

Di tutti gli abusi subiti, e per i quali Tallarita teme ci sia dietro un disegno ben preciso che avversa il suo progetto di “secessione” e che, quindi, punta a screditarlo, l’associazione Misiliscemi – che precisa che il “Palio” non è stato bloccato dai carabinieri ma da una scelta del Direttivo associativo – ha intenzione di presentare un esposto alla Magistratura per l’accertamento di eventuali reati penali e per ottenere il risarcimento, in sede civile, dei danni subiti.

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