IL PDL IN CORO: DA STOLTI VOTARE MAURICI

Vito Damiano, PDL, in comizioTRAPANI – «Trapani è in bilico, o si prosegue, o si torna come prima o forse peggio di prima». Queste le parole pronunciate dal sindaco Girolamo Fazio e questo il leit motiv del comizio del PDL stasera a Piazza Jolanda.

Il PDL, che ha governato la città per quasi undici anni, vuole passare all’incasso la “cambiale” della positiva – a suo parere – amministrazione. Lo fa illustrando i risultati raggiunti, le opere realizzate, e sotto gli occhi di tutti, dal Bastione dell’Impossibile, alle Mura di Tramontana, dalle nuove spiagge riscoperte attigue al centro storico, al rinnovato porto.  Lo fa, quindi, reclamando la riconferma.

Fazio, nel suo intervento, successivo a quello del “padrone di casa” Peppe Guaiana che s’è limitato a ringraziare i cittadini presenti per il notevole risultato ottenuto nelle sezioni 1-2 e 3 di Trapani, ha ricordato, in particolare, la propria attenzione – nei dieci anni trascorsi – per il centro storico, per la rete idrica, per le fognature che sino a qualche anno addietro scaricavano ancora nelle acque del porto.

Girolamo Fazio, PDL, in comizioParole che suonavano un po come una presa in giro, poiché pronunciate in una piazza, come Piazza Jolanda, quasi abbandonata, con marciapiedi vecchi, avvallati e, dove riparati, riparati alla buona, con qualche “cazzuola” di cemento. In una piazza, come Piazza Jolanda, dove al centro insiste il busto di Gaspare d’Urso – trapanese e preside (06/01/1906 28/12/1908) presso l’Ateneo di Messina, ivi deceduto durante il terremoto del 1908 – inzozzato da vandaliche scritte e con una statua “monca” di pezzi (dallo scudo a quel qualcosa che teneva in mano), senza che il primo cittadino abbia provveduto, prima della fine del mandato, a ripulirla e sistemarla.

Il primo cittadino uscente, passando la parola al designato successore Vito Damiano, però, è andato oltre, attaccando oltre misura l’opposta fazione politica, quella dell’ex-deputato regionale Giuseppe Maurici. «Che tipo di personaggi si sono coalizzati?» – s’è ironicamente domandato -, poi proseguendo: «Dai ladri mi aspetto di tutto!», per chiudere “berlusconamente” con «cancellare dieci anni è da stolti, ed i trapanesi non sono così stupidi».

Il generale Vito Damiano, nel suo breve e generico intervento, nel corso del quale ha presentato i due nuovi assessori designati quale “quota rosa”, è stato più pacato. Dopo aver iniziato con un «sono qui per voi», che ci è suonato alle nostre orecchie con un senso arrogante, ha ammesso che, in realtà, l’acqua nel centro storico – diversamente da come asserito da Fazio -, a volte, manca, promettendo di «fare di tutto per risolvere il problema».

A tornare ad attaccare l’avversa coalizione, nell’intervento conclusivo del comizio, è stato, quindi, il senatore Antonio d’Alì. Questi, riferendosi alla recente conferenza stampa con cui Maurici ha presentato i due nuovi “acquisti”, Nino Grignano (PD) e Stefano Nola (Facciamo Trapani), ha parlato di «tavolo della spartizione del potere», di «calciomercato con acquisti al mercato d’inverno» e di «armata Brancaleone a cui ora si sono aggiunti don Chichotte e Sancho Panza». Concludendo l’intervento – dopo una “bassa” battuta sul titolo di studio dell’avversario – il senatore D’Alì, ha brevemente illustrato il maquillage che lui “vede” per Piazza Jolanda, in futuro: la piazza degli artisti e degli artigiani.

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