Marketing: E se l’aeroporto anziché Trapani si chiamasse Sicilia Occidentale?

Aeroporto Birgi

Le polemiche sui piano di marketing del territorio, predisposto dal Distretto Turistico presieduto dall’assessore del Comune di Trapani Rosalia D’Alì, non si sono ancora sopite e probabilmente non si sopiranno, anzi … !

Dopo le accuse d’essere un inutile e costoso doppione, da parte del Commissario della Provincia, e la replica della presidente del Distretto Turistico, è la volta dei Tuttologi – coronati di alloro e rosmarino – che temerari si cimentano nei commenti sui giornali online come TP24.it.

Mancano del tutto, invece, i commenti che ci dovrebbero essere: quelli delle parti politiche, i sindaci e gli assessori competenti per delega.

V’è di più !

Il Comune di Castellammare del Golfo, che risultava come uno dei maggiori finanziatori del Piano di marketing (73.200 euro annui), si sarebbe “ufficialmente” defilato: manca, infatti, la firma del sindaco Nicolò Rizzo sull’Accordo di Collaborazione sottoscritto il 6 giugno 2019.

Gli altri restanti 10 (ben dieci) Comuni, alla spicciolata, stanno deliberando in Giunta recependo ex post gli “accordi” anticipati dai sindaci. Di recente, lo scorso 3 settembre, con la delibera n. 132, è stata la volta del Comune di Favignana.

Nonostante ciò, confidando negli “accordi per vie brevi”, il Distretto Turistico si è portato avanti col lavoro.

Già lo scorso 19 febbraio la presidente Rosalia D’Alì ha diffuso due “avvisi esplorativi” per giungere, con due distinti provvedimenti di affidamento diretto da 40.000 euro ciascuno, ad assegnare:

Pur non volendo dubitare di nulla e di alcuno, torna però alla mente il famoso detto del fu senatùr Andreotti: a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. Sicché gli affidamenti diretti sono legittimi ma pur un metodo talvolta poco trasparente, specie se viziati da “avvisi” che obbligano, a chi propone servizi digitali, di «disporre di uffici operativi presenti sul territorio del Distretto Turistico» o impegnarsi ad attivarne uno.

Oggi che molte attività viaggiano sulle rete di comunicazioni a fibre ottiche, perfino la telemedicina, mentre solo poche non possono farsi (esempio: il risuolamento delle scarpe), ecco la trovata molto-molto furba di avere sotto casa l’omino in camice chiaro.

Ergo, checché se ne dica, così agendo, si restringe di molto la cerchia delle Agenzie interessate. Non se ne comprende il motivo, oppure come dicono nella Silicon Valley, chi ci capisce è bravo !

Le “manifestazioni d’interesse” dovevano pervenire entro lo scorso 7 marzo, ma dell’esito e degli eventuali “aggiudicatari” si è persa traccia, infatti presto interverrà la Troupe di “CHI L’HA VISTO”.

Nel frattempo, sul tavolo del presidente del Distretto Turistico, è giunto un nuovo “Progetto di marketing”.

PeopleFly propone il cambio di nome dell’aeroporto

Risulterebbe che la presidente Rosalia D’Alì non avrebbe dato peso, né tanto meno cenno di riscontro, al progetto. In breve, non lo ha cagato.

Si tratta di un progetto realizzato dall’Agenzia Keyformat per conto di Andrea Caldart, personaggio che ruota nel mondo del trasporto aereo con la sua società PeopleFlY [qui intervistato su TP24.it] e che da tempo ha mostrato attenzione verso il nostro territorio.

Il mancato riscontro appare del tutto incomprensibile, come suol dirsi “a caval donato …” !

Il Progetto dall’Agenzia Keyformat per Trapani, peraltro, presenta degli spunti di dibattito interessanti.

Innanzi tutto il cambio di denominazione dell’aeroporto. Dall’anonimo aeroporto di Trapani (città poco conosciuta) ad “Aeroporto della Sicilia Occidentale”, in modo da identificarlo col territorio circostante. «In altre zone d’Italia a forte presenza turistica» è così – spiega Andrea Caldart – : «l’aeroporto di Brindisi è così diventato Aeroporto del Salento, mentre l’aeroporto di Olbia viene comunemente chiamato Aeroporto Costa Smeralda».

Progetto marketing PeopleFly Posizionamento Birgi

L’idea supererebbe, contemporaneamente, il campanilismo tra le città di Trapani e Marsala in merito al nome della città sede dell’aeroporto che, come noto, si trova sul territorio di Trapani ma vicino al confine dei due centri.

«Migliaia di turisti che atterrano all’aeroporto di Marsala si preoccupano di visitare principalmente Trapani per il problema del nome dell’aeroporto. Ennesimo furto da parte del comune capoluogo nei confronti della nostra città», si lamentavano, nel 2013, dei lilibetani sui social.

L’allora sindaco Vito Damiano, però, bocciò la richiesta Giunta dalla Provincia Regionale di Trapani che voleva che si aggiungesse Marsala: Aeroporto di Trapani e Marsala. Damiano sosteneva che “Trapani” si riferisse alla Provincia di Trapani e non alla Città di Trapani. La vicenda fu “fotografata” dal quotidiano online TP24.it: “E’ ancora lite sul nome dell’aeroporto di Birgi. Chiamarlo Trapani – Marsala? Damiano dice no”.

Oltre che ad un interessante logo, il progetto di marketing realizzato per conto dell’PeopleFly suggerisce la realizzazione di un’attività costante di alto livello cui legare il nome del territorio. Nello specifico, si ipotizzerebbe un Festival musicale con cadenza annuale e con calendario di due mesi nei quali distribuire otto eventi da svolgere in diverse località del territorio.

Un Festival cui, certamente, si potrebbe assegnare la gestione – aggiungiamo noi – alla trasparente Fondazione specializzata “Erice Arte”.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *