ERICE RICORDA FALCONE E BORSELLINO

Leonardo Sciascia

Leonardo Sciascia

ERICE – “Fariseo, s.m. chi guarda più all’apparenza che alla sostanza”. Quale migliore definizione dare alla manifestazione, organizzata mercoledì scorso dal sindaco di Erice, rag. Giacomo Tranchida, per ricordare la figura del giudice Paolo Borsellino. Una manifestazione nata, ci sembra, per guadagnare solo spazio sulle pagine dei giornali e credibilità tra le autorità istituzionali. 

La “scusa”, stavolta, l’intitolazione a “Falcone e Borsellino” del campo cosiddetto “bianco” (inteso minuscolo, come il colore del polverazzo che lo ricopre) di Rione San Giuliano. E per far ciò, il sindaco, s’è cercato la “complicità” d’un quotidiano locale che ha dato dell’esito dell’iniziativa un racconto “di parte”.

Un racconto posticcio, quello de La Sicilia (in crisi di “conflitto d'interessi” atteso che il “presentatore” della manifestazione era un redattore di quel giornale, l'impiegato dell'Istituto Case Popolari Rino Giacalone). In un articolo senza firma, e quindi attribuibile al direttore Mariza D'Anna, si vagheggia d'una manifestazione “riuscita” (“affollata”, il termine piuttosto generico usato) con la presenza di “tantissimi cittadini ericini, molti quelli del Rione San Giuliano, dove si trova il campo bianco, e poi numerose autorità … assessori e consiglieri comunali di Erice, Trapani, consiglieri provinciali … i presidenti dei Consigli di Trapani e Valderice”.

La realtà delle cose è che tra autorità, amici e parenti, c'erano una cinquantina di persone. I cittadini veri e propri meno di metà. E di questi i “locali” di San Giuliano si contavano sulle dita d'una mano. L'unico consigliere di Erice da noi notato è stato Gian Rosario Simonte (lo stesso Partito del sindaco, Erice che Vogliamo). L'unico consigliere di Trapani presente era Ninni Barbera. L'unico consigliere provinciale presente era Salvatore Daidone. L'unico assessore presente (se si eccettua l'avv. Giuseppe Caradonna che assessore è solo nella fantasia fervida di Tranchida) era, in quota Comune di Trapani, la marettimara Cettina Spataro. Il redattore cita tra presidenti del Consiglio di Trapani la Katya Bucaria (non l'abbiamo vista ad inizio manifestazione, ma magari sarà arrivata sul termine), ma dimentica di citare l'assenza “pesante” del Presidente del Consiglio ospitante di Erice, l'avv. Giovanna Millocca.

Ma posticcio è stato organizzare delle manifestazioni sportive (gare di calcio e calcetto) in un impianto dove non se ne svolgono da almeno una decina d'anni. Posticcio è stato collocare una coppia di porte di calcetto nel pomeriggio e toglierle la sera. Posticcio è stato lavare e riutilizzare per la loro destinazione d'uso gli spogliatoi, da anni usati per sede di attività dei Servizi civili. Posticcio riportare nell'articolo de La Sicilia che “il campo bianco diventerà una struttura all'avanguardia ...”, poiché nessuno è stato in grado di dire quando e con quali finanziamenti (ed abbiamo l'esperienza del Porto di Bonagia annunciato da oltre 10 anni …).

Insomma mercoledì è stato “trasmesso” un vero e proprio “festival del falso”. Con tanto di benedizione del vicario del vescovo Don Liborio Palmeri.

Leonardo Sciascia non aveva torto, lo ripetiamo sempre, con coerenza, quando stigmatizzava i “professionisti dell'antimafia”, ovvero coloro che, per fare carriera, in politica o altrove, sanno solo gridare la propria “anti-mafiosità” d'occasione. In tutto questo, scomodare Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, due persone che veramente – mettendo in gioco pure la loro stessa vita – si sono battute contro la mafia, è stata una cosa, per noi, di cattivo gusto.

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