Lo squallido termine scimunito inopportuno mentre dilaga la tragedia

Scimunito”: il vocabolo è stato sdoganato, in piena “diretta” televisiva, dal sindaco pro tempore di Trapani, ragionier Giacomo Tranchida, ed è stato da costui rivolto anche ai suoi elettori, se non a tutti sicuramente ad una parte di loro.

Statisticamente è così, anche i suoi probabili elettori sono « scimuniti » perché rei di andare « peri-peri » (traduzione dal siculo: “escono di casa”).

Sinceramente l’uso di questo vocabolo triviale da parte di un pubblico amministratore nei confronti dei cittadini, oltretutto rafforzato con altri “speciali encomi” tipo con « atteggiamento cretino » e « squallido », ha sorpreso me e tanti altri cittadini ben pensanti.

Se poi dallo “scimunito” si passa all’avvertimento di farti “nuovo-nuovo” il confine della decenza è superato

Non ricevibile è « l’avvertimento » di fare « nuovo-nuovo » qualche cittadino trapanese (traduzione dal siculo: “percuotere, conciare per le feste, cambiare i connotati, picchiare qualcuno fino a renderlo irriconoscibile”) ! Strana la scelta linguistica del sindaco, sia per la violenza insita nel vocabolo « nuovo-nuovo » e sia per il tono eufemistico cui spesso si da dalle nostre parti al termine « avvertimento ».

citazione da TrapaniSi.it

Anche “l’avvertimento« tu esci e non sei giustificato ? Io ti denuncio » scritto dal Tranchida sulla propria pagina Facebook è improbabile, perché lui, proprio lui, non è un agente che può “denunciare”. Tale potere/dovere appartiene alle forze dell’ordine ed egli non è il Comandante Generale delle Forze dell’Ordine e neppure il Comandante della Polizia Locale. Almeno, non mi risulta, salvo deroghe e conferimenti di nuovi poteri dell’ultima ora !

Squallido fare marketing territoriale sulle spalle delle disgrazie altrui, ma like e cuoricini si sprecano …

Le esternazioni del sindaco sorprendono anche perché l’offesa s’accompagnava ad un’allarmistica accusa di « portare il virus in giro ». Un’accusa lanciata proprio da chi, meno d’un mese fa (il 29 febbraio), praticamente negava l’esistenza di alcun pericolo di contagio a Trapani.

« L’unico rischio [a Trapani] è di rimanere contagiati dalle bellezze del nostro territorio », questo è lo squallido modo di fare “marketing territoriale”, di “sfruttare” il contagio che mieteva vittime altrove mettendo pure l’economia nazionale in ginocchio !

Sembrano lontani anni luce e non di pochi anni, i tempi di qualche altro primo cittadino di Trapani che mai si lasciava andare a inutili ed inopportune esternazioni, anzi, all’opposto, si mostrava sempre attento nei discorsi pronunziati in lingua italiana. Un primo cittadino in grado di rappresentare la Sua città rivelando compostezza, serietà e preparazione.

Quel che sorprende, tuttavia, del “discorso” del sindaco Tranchida, non è solo l’uso sguaiato del linguaggio, ma l’istigazione alla “delazione”, dando la personale disponibilità a raccogliere le “delazioni” dei cittadini “cascittuna” contro altri concittadini.

Intende spaccare il tessuto sociale ?

Il giornalista Virzì e il pastore valdese Fiusco si dissociano dalle parole del sindaco di Trapani

Tra coloro che pubblicamente ci hanno messo la faccia per criticare predetta riprovevole e mai giustificabile condotta, vi sono il giornalista Aldo Virzì e il pastore valdese Gianluca Fiusco.

Sulle “pagine” online di Tvio, Virzì sobriamente ha sostenuto che « non è consentito al Sindaco dare il suo numero di telefono privato e invitare a trasformarsi in delatori, a fare le foto delle persone che stanno camminando per strada e accusarli ».

La situazione, mi fa tornare in mente la Lituania, terra che ho visitato anni fa, e in particolare la capitale Vilnius, dove si trova il museo sulla famigerata polizia segreta KGB con le differenti ed agghiaccianti celle: di “accoglienza”, di “soggiorno” e per la “tortura”, oltre il cortile per la “passeggiata” (ebbene sì, lì era permessa).

Ovviamente, in tale palazzo non poteva mancare la sezione dedicata allo spionaggio per il “controllo” delle attività svolte dai cittadini, a cui lavoravano non solo i famigerati agenti segreti sovietici, ma anche “comuni concittadini collaborazionisti”, non necessariamente scimuniti.

Questo ricordo collima con il Fiusco-pensiero che, sempre sul giornale Tvio, ha paragonato il linguaggio del sindaco a quello « tipico di uno stato di polizia » ed ha sostenuto, testualmente, di comprenderne lo scopo: « tuonare contro il nemico scimunito genera consensi ».

Si, perché il sindaco itinerante sa bene che la gente, specie quella del luogo, ama l’uomo duro, forte. Di conseguenza, sa bene che i commenti della gente su Facebook sono e saranno tutti, o quasi, in suo favore.

Facebook diventato ricettacolo di squallidi delatori e collaborazionisti

Non sto ad elencare i casi di “delazione” che leggo giornalmente su Facebook.

Solo per puro esempio, cito quello “etnico” contro il negozio “Stella Store” di Palazzo Venuti che, per merceologia, può legalmente restare aperto, ma che viene “denunciato” da una cittadina a Tranchida, nella qualità quasi di “sceriffo”, proprio così appellato per il suo modo di fare giustizia e « prendere le giuste misure precauzionali » !

Mala tempora currunt sed peiora parantur

Credits : Photo by Zachary Lisko on Unsplash

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Una risposta

  1. Paolo messins ha detto:

    Polemica sterile ed inutile in un momento molto delicato per l’intero parse. Sarebbe meglio avere la capacità di consigliare buoni propositi e magari parlare in italiano in modo da non creare stupidi complessi.

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